Corriere dello Sport (J. Aliprandi)Romelu Lukaku è il primo a non essere contento dei pochi gol segnati in questo ultimo periodo, ma è anche sicuro di poterne uscire come ha già fatto in passato, dando una spallata alle voci, ai malumori esterni e ai giudizi troppo affrettati sul suo presente e il suo futuro. Una cosa è certa, non si può certo raccontare della solitudine o l’inquetudine del centravanti, perché nella sua astinenza da reti non c’è niente di tutto ciò. Anzi, è il contrario. Perché a Trigoria negli ultimi giorni (e non solo) tutta la Roma, dallo staff ai giocatori, lo sta supportando come sempre, convinti che Romelu stia facendo il possibile per dare una sterzata al suo rendimento.

Chiaro, i soli due gol messi a segno nelle ultime otto partite non possono farlo felice, così come i problemi a rendersi protagonista nei big match (ha segnato solo con la Fiorentina e il Napoli, ma a tempo praticamente scaduto), ed è per questo che Romelu ha parlato ai suoi compagni del suo periodo no, per cercare di lavorare insieme sui movimenti e su come può essere più incisivo nelle prossime partite, a partire già da quella di domani contro il Feyenoord quando servirà il miglior Lukaku per indirizzare al meglio la doppia sfida di Europa League.

“Posso dare di più”, ha detto alla squadra, così come a De Rossi che non ha alcun dubbio sul belga e, anzi, conta su di lui al 100% per far bene in questi suoi mesi in giallorosso e meritarsi la conferma. Attenzione, nei discorsi tra Romelu e il gruppo o il tecnico non ci sono state delle scuse, perché non servivano. Lukaku non ha peccato nell’atteggiamento o nella condotta, è soltanto in un periodo poco positivo – come accade nel corso di una stagione – e il suo lavoro in allenamento è impeccabile. Così come il suo stile di vita nella Capitale: esce di rado, e se lo fa è per una cena nel quartiere in cui vive o una passeggiata in centro.