La Repubblica (M. Azzi) – Gol di Romelu Lukaku e difesa ferrea: in perfetta linea con i pragmatici dettami del calcio di Antonio Conte. Ma il successo di misura (1-0) contro la Roma vale oro per il Napoli e premia le sofferenze a cui sono stati costretti i 50 mila tifosi presenti al Maradona: dove la colonna sonora del pomeriggio è stato l’inedito brano di Pino Daniele: “Again”.
Gli azzurri restano infatti da soli al comando e hanno vinto alla maniera dei forti, superando un ostacolo che faceva paura alla vigilia anche per l’esordio sulla panchina avversaria di Claudio Ranieri. Entrambe le squadre si sono presentate al via con tanta pressione sulle spalle.
È toccato del resto agli azzurri prendere il comando delle operazioni ed è subito arrivata la prima chance per Kvaratskhelia: colpo di testa (2’) a lato. Ma a spaventare Svilar è stato soprattutto un sinistro di Politano, che ha dato l’illusione del gol (12’) sfiorando la traversa. Molto positivo l’impatto al rientro di Lobotka, che è riuscito a dare velocità alla manovra e consistenza al possesso palla, superiore al 70 per 100. I giallorossi si sono viceversa affidati alle ripartenze: esterno di El Shaarawy (18’) e tiro dalla distanza di Pisilli (23’): troppo centrale. Sfida bloccata ed emozioni rare.
Il doppio cambio di Ranieri nella ripresa (Hummels e Baldanzi) ha avuto soprattutto l’effetto collaterale di abbassare ancora di più le difese immunitarie della Roma, che si è trovata stretta d’assedio all’interno della sua area di rigore. Lukaku ha avuto dunque una chance per rendersi subito pericoloso di testa (5’), sbagliando di poco la mira. Al secondo tentativo è arrivato però il gol dell’ex del belga, pronto a sfruttare un assist di Di Lorenzo e a bruciare sotto porta il poco reattivo Hummels e Svilar (9’). La gara è rimasta attiva con il reattivo Dovbyk: colpo di testa respinto dalla traversa. Poi è cominciata la girandola dei cambi e il conto alla rovescia verso il 90’.