Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Missione compiuta, con qualche brivido, per l‘Atalanta e grande delusione per la Roma, che si qualifica ma al 99% come seconda del girone. La Roma delude ancora una volta in trasferta, lontana da quella che Mourinho ha impietosamente chiamato “la torta di casa della nonna”. Il pareggio contro il Servette qualifica i giallorossi ma la mancata vittoria consegna quasi il primo posto allo Slavia Praga, che vince 3-2 su calcio di rigore nel recupero contro lo Sheriff Tiraspol. La Roma ma, in tutto il 2023, ha portato via i tre punti fuori casa solo in quattro occasioni. Così non si va lontano.

Eppure la partita si era messa nel verso giusto. Lukaku è tornato al gol dopo tre gare di astinenza, marcando la decima rete della sua recente carriera giallorossa: sinistro a giro che non ha lasciato scampo al portiere, su bell’assist di Llorente. Mou, però, non riesce a togliere gli alti e bassi alla sua squadra. Così nel finale di primo tempo c’è voluto un miracolo di Svilar per mantenere il vantaggio e a inizio ripresa, su errore di Cristante, il Servette ha pareggiato con Bedia.

C’era ancora tempo per vincere e rimandare tutto all’ultimo turno e invece, per una volta, Dybala è stato croce e non delizia. L’argentino ha fallito due facili occasioni e il campo in pessime condizioni ha aggiunto fatica. Dalla panchina sono entrati Pellegrini e Renato Sanches, che non hanno dato un contributo, troppo lontani da una condizione accettabile. Durissimo il commento di Mou: “Io ho allenato in 150 partite di Champions, più importanti di questa, ma non snobbo mai nessun avversario. Qualcun altro, invece, è superficiale”.