Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – I numeri sono da capogiro, le prestazioni da vero leader, il rendimento da top player. sta prendendo le sue rivincite. Contro chi? Sicuramente contro il Chelsea che non ha creduto in lui. La rivincita è anche su se stesso, dopo le difficoltà avute con l’Inter, tra rendimento nella passata stagione e i rapporti ormai pessimi con parte dei suoi ex compagni e una tifoseria che nel giro di qualche mese prima lo osannava e adesso invece è pronta a dargli il benservito a San Siro con 50mila fischietti.
Insomma, Big Rom con questa sua nuova avventura alla Roma si è rimesso in discussione, ha puntato forte su di lui per tornare in gioco ed essere nuovamente protagonista.
Otto partite stagionali, sette gol. Numeri importanti, non solo per lui ma anche per la squadra. In campionato un impatto migliore di Lukaku con la Roma nell’era dei 3 punti a vittoria lo ha avuto solo Batistuta con 8 reti nelle prime 6 gare della stagione 2000-2001, quello del terzo scudetto. Il centravanti belga ha realizzato 5 gol nelle sue prime 6 presenze in serie A in giallorosso ma con la prima partita (quella contro il Milan) giocata solo 25 minuti.
Merito della sua qualità, certo, ma anche del suo carattere e dei suoi atteggiamenti. Così lui invece di godersi le vacanze o lasciarsi andare si è dato da fare, lavorando 3 ore al giorno tutti i giorni insieme al suo preparatore atletico Bert Driesen. E Lukaku si è presentato a Trigoria con una forma di tutto rispetto. Poi la storia è nota, e adesso è il vero trascinatore in campo della Roma.