Leggo – Qualificazione ottenuta, ma forse mai così amara. La Roma, infatti, col pareggio irritante col Servette supera il girone ma dice praticamente addio al 1′ posto che avrebbe permesso di evitare i playoff. All’ultimo turno, infatti, lo Slavia dovrebbe perdere con gli svizzeri e la Roma battere lo Sheriff. Riavvolgiamo il nastro. A Ginevra, sotto una pioggia gelata, la squadra di Mourinho regge l’urto iniziale fino al gol col solito Lukaku.
Il belga – al 10′ gol stagionale – insacca dopo aver sfruttato la bella discesa di Llorente in area avversaria. La Roma ha in mano il pallino del gioco e va vicina al gol in tre occasioni (una clamorosa non sfruttata da Dybala) prima di ringraziare Svilar che sfodera un paratone. Da Tiraspol arrivano ottime notizie. Lo Sheriff pareggia con lo Slavia, così la Roma sarebbe prima. Nella ripresa però entra in campo un’altra squadra. Il Servette trova subito il pareggio di Bedia a causa di un errore di Cristante risbattuto in difesa visti i problemi fisici di Mancini.
A fine partita Mou manda segnali precisi: “Alcuni in campo sono stati superficiali e poco professionali. Non faccio dei playoff un dramma, è più drammatico il fatto che alcuni giocatori hanno perso un’opportunità. Sono sempre le stesse persone che danno tutto, penso a Cristante o Paredes. Poi c’è gente che si sente confortata dalla superficialità e si riflette nei risultati della squadra. È chi mi chiede se può giocare di più ma come fanno a chiederlo dopo una gara così? Punire i giocatori? Lo può fare Guardiola al City, io ho questi non posso cambiarli. Sono tutte persone serie che amano la Roma, ma guai se escono dalla zona di confort dell’Olimpico Alcuni hanno perso la voce, sempre gli stessi rispondono presente. Anche chi è entrato dalla panchina non ha migliorato la squadra”.