La Repubblica (M. Juric) – Venti milioni di buoni motivi per pensarci. E circa 42 per togliersi il dubbio. Sono le cifre di Romelu Lukaku alla Roma. Ma non quelle sotto porta. Quelle alla voce costi. Perché il belga in questa stagione, tra ingaggio e spesa per il prestito, costerà al club oltre venti milioni di euro. Un investimento importante che dovrebbe servire al raggiungimento degli obiettivi sportivi. Che la Roma sta faticosamente cercando di centrare. Con il neo-tecnico De Rossi occupato a sciogliere i dubbi, il problema che non t’aspetti invece lo sta portando Lukaku.
Nel 2024 Big Rom ha segnato un solo gol in campionato, col Verona. E nei big match ha praticamente sempre fatto scena muta escluso il gol a tempo scaduto col Napoli. Le prestazioni peggiori le ha messe in atto proprio contro l’Inter, la sua ex squadra. E l’erroraccio a tu per tu con Sommer sul 2-3, insieme al colpo di testa sbagliato contro Dimarco, ha provocato le prime critiche dei tifosi della Roma. È ancora il titolare inamovibile? Ha bisogno solo di riposo o ha già la testa da un’altra parte? Le domande in città sono tante. La risposta di De Rossi per adesso è una sola: “Professionista esemplare, sono stracontento di lui. Ma con i giocatori forti bisogna essere esigente”.
Bene, una reazione l’allenatore se la aspetta già giovedì a Rotterdam, dove la Roma si gioca un bel pezzo di qualificazione agli ottavi di Europa League giocando, per la terza volta in tre anni, contro il Feyenoord. Sperando in un finale di stagione degno del suo status di big e del suo ingaggio. Al futuro ci penserà il nuovo direttore sportivo. E a meno di sorprese l’idea del club è quella di non sfruttare la clausola d’acquisto a giugno. Troppi 42 milioni di euro in senso assoluto. Ancora di più se parametrati ai confini di spending review imposti da Friedkin dalla nuova stagione. Rivoluzione giovane e sostenibile. Tutto quello che non è Romelu Lukaku.