Il Messaggio (S. Carina) – Tocca a lui risollevare la Roma. Con Dybala di nuovo fermo per un sovraccarico muscolare e in dubbio se partire o meno per Milano, Mourinho si aggrappa al suo gigante. Che a livello numerico non si smentisce: 8 gol in 16 gare in serie A che diventano 14 in 25 sommando Coppa Italia e Europa League. Eppure da un mese non sembra più lui. A giocare spalle alla porta, a procurarsi spazi, a far salire la squadra a favorire gli inserimenti dei compagni ma soprattutto a concludere in porta. È chiaro che la manovra asfittica della squadra non lo aiuta ma Big Rom aveva abituato anche a inventarsi i gol. Ci ha provato mercoledì, con una rovesciata al 97′ nel derby: troppo, anche per lui.
A San Siro serve uno squillo, uno dei suoi. Sinora nei big match ha inciso soltanto contro il Napoli. Poi ha deluso nei due derby, contro la Juventus e l’Inter. Per questo la sfida al Milan ha un’importanza doppia. Per la Roma, che deve uscire in qualche modo dal cupo post-derby nel quale è finita (ieri, dopo tanto tempo, affisso fuori Trigoria uno striscione dove i calciatori sono stati apostrofati come mercenari, non meritevoli d’indossare la maglia giallorossa) e per Romelu. Se c’è una possibilità, flebile quanto volete, di provare in qualche modo a confermarlo (nonostante i 43 milioni del Chelsea sembrano ad oggi impossibili da soddisfare), è arrivare in Champions.