Luis l’amico ritrovato: “Ma niente sconti”

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Il Messaggero (U. Trani) – Luis Enrique è l’amico ritrovato. Fino a un certo punto, però: «Io farò il lavoro dell’allenatore del Barcellona, cercando di vincere tutte le partite come ho sempre fatto dall’inizio del mio incarico qui. Alla fine il calcio è particolare, giudicheremo se perderemo punti dove ho sbagliato. Mi piacerebbe che passasse la Roma, ma soprattutto noi». In sintesi: se i giallorossi non vanno agli ottavi, non devono prendersela con lui. Che vuole chiudere subito la pratica (e in questo senso a Leverkusen difficilmente giocherebbero i titolari) per preparare la semifinale del mondiale per club, il 17 dicembre a Yokohama, contro la vincente del quarti tra i messicani dell’America e i cinesi del Guangzhou. «Vogliamo chiudere in testa: ecco perché la gara con la Roma diventa fondamentale. Sarà diversa da quella dell’andata. Più aperta, perché loro hanno bisogno di punti. Mi aspetto che loro facciano una partita di livello». Ci spera, ma forse non ci crede.

FIERO ALLA META  Nella passata edizione la Roma crollò, all’Olimpico, contro il Bayern di Guardiola. Quel 7 a 1 potrebbe ancora condizionare i giallorossi. Lucho, però, non si immischia: «Non sono più l’allenatore della Roma, chiedetelo a Garcia. A loro serve solo la vittoria, non altro. Sarà una partita interessante, per ché ritengo che il Bayer Leverkusen possa vincere a Borisov. All’andata i giallorossi hanno fatto una partita difensiva. Qui sarà diverso: entrambe le squadre sanno giocare a calcio». L’invito, dunque, alla sua ex squadra è di non chiudersi come fece all’Olimpico, complicando la vita al Barça: «E’ vero che il ritmo non è stato sempre quello voluto ma è difficile giocare contro una squadra con molti giocatori dietro la palla. Dopo aver analizzato quel match vorrei che il Barça si ripetesse. Lì il giudizio è stato giudicato negativamente ma il gioco ha detto che siamo stati superiori. Spero che sia così pure qui, riuscendo però a capitalizzare le occasioni da gol».

LEZIONE TATTICA Sabato al Bernabeu il Barça non ha subito gol per il 5° match di fila. Luis Enrique ha risolto i problemi che Garcia non riesce proprio a sistemare: «Nonostante i tanti errori ero convinto che saremmo potuti tornare ad essere più equilibrati. La squadra è consapevole che per conquistare titoli deve essere più bravi in difesa: è questa la strada per vincere. Abbiamo fatto un grande pressing, ma nella ripresa abbiamo commesso delle gaffe collettive e individuale. Del successo vanno analizzate proprio le cose che non sono andate bene. Ora siamo in una fase di lusinghe che di solito indeboliscono. Ma questi calciatori sono abbastanza intelligenti per non abbassare la concentrazione». Infierisce su Benitez e su Ronaldo: «Noi siamo stati superiori al Real del campo. Penso che i miei giocatori siano i migliori. Neymar non è una sorpresa, era già un crack in Brasile. Si è subito identificato nella mentalità di questa squadra». Messi, invece? «Recuperato. Deve mettere minuti nelle gambe per rivedere il grande Leo».

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