«E’ un momento difficile. Tutto diventa più pesante per noi, soprattutto le gambe».
L’analisi di Rodrigo Taddei non potrebbe essere più lucida.
Senza giri di parole, l’ex centrocampista che Luis Enrique ha reinventato terzino, analizza il momento della Roma: «Abbiamo l’obbligo di giocare bene e vincere, per rispetto di noi stessi e dei tifosi. Siamo partiti bene, poi ad inizio secondo tempo abbiamo preso quel gol che ci ha tagliato le gambe ma abbiamo lottato e siamo riusciti a pareggiare». La ricetta per superare questo momento? Taddei spiega: «Dobbiamo contare sulle nostre forze e sulle capacità che sappiamo di avere. Dobbiamo solo abbassare la testa con i tifosi, ci sono stati vicino fino ad ora e quando i risultati non vengono la contestazione è normale. Dobbiamo accettarla visto che ci seguono dappertutto e vogliono vedere una squadra che lotti».
La gente se l’è presa – e tanto – con Luis Enrique: «E’ un grande allenatore e un grande uomo, parla di ciò di cui deve parlare col gruppo e non alle tv o ai giornali. Dice sempre in faccia quello che pensa, merita il rispetto perché capisce di calcio e ha dimostrato di essere uomo. Noi – ha aggiunto il brasiliano – anche inconsciamente quando subiamo gol andiamo giù perché siamo in un periodo difficile. Alla fine però abbiamo dato tutti il massimo e questo è l’importante. Il mio rammarico più grande – ha concluso Taddei – è non poter dare a questa gente la soddisfazione che merita».
Chi deve ancora dimostrare qualcosa è Bojan: doveva – poteva – essere la sua serata e almeno nel primo tempo lo spagnolo ha fatto intravedere qualcosa. Nella ripresa si è perso come tutti gli altri: «Meritavamo di più, soprattutto nel primo tempo dove siamo stati concentrati e abbiamo messo in campo tanta intensità. Loro hanno fatto due grandi gol e abbiamo sofferto, ma siamo riusciti a fare gol con Simplicio. Il pareggio raggiunto all’ultimo ci dà comunque fiducia». Lui dice di averne, anche per quanto riguarda il suo futuro: «In fin dei conti questa per me è stata una stagione positiva, anche se complicata. E’ stato un cambio importante, posso dare ancora di più e devo lavorare perché questa è la strada giusta. La contestazione? E’ normale, volevano di più. Dobbiamo finire al meglio la stagione». Battute finali dedicate all’addio di Guardiola a Barcellona: «E’ stato il mio allenatore, tutto il mondo ha potuto vedere che ha fatto cose importanti».
Il Romanista – C. Zucchelli