Panchina mia adorata addio. Alla fine del campionato, Luis Enrique e Reja dovranno lasciare la Roma e la Lazio? Per lo spagnolo, le possibilità si sono ridotte al lumicino. A difenderlo è rimasto il solo Baldini, il quale si comporta così per non essere a sua volta licenziato, insieme con Walter Sabatini. Insomma, le sue parole non sembrano del tutto sincere. Per il buon Edy, il discorso è diverso: è legato a doppio filo all’ingresso nella Champions. Se questo traguardo non sarà raggiunto (e non è facile), anche lui dovrà abbandonare Formello.
Per Lucho non mi sento in grado di lanciare una ciambella per salvarlo: non ha capito il calcio italiano. Il gioco sciatto, la manovra lenta, il tic-toc per linee orizzontali che finiva per stancare pure chi aveva tutte le intenzioni di perdonare il mister e salvaguardare il progetto. Per Reja, invece, sarebbe ingeneroso non riconoscergli alcuni meriti. Fin quando è stata al completo, la Lazio ha messo in mostra un buon calcio. Poi, è arrivato il mercato di gennaio e qui le mancanze sono state della società. Quindi tanti infortuni. Così Reja è andato nel pallone, mantenendo, comunque, il terzo posto per la Champions. Se non la conquistasse non solo a Trigoria, ma anche a Formello cambierebbe il mister. Con le capacità adeguate per due formazioni importanti come Lazio e Roma. Gli americani e Lotito sono avvertiti.
Gazzetta dello Sport – B.Tucci
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