Gazzetta dello Sport – Girandola Roma: con Luis Enrique spazio per tutti

Definizione sintetica: il camaleonte è un rettile che ha come caratteristica specifica il mimetismo, cioè la capacità di cambiare colore della pelle, passando da colori scuri come il verde o il marrone, a colori chiari come il giallo. Alcune specie cambiano colore dalla notte al giorno, altri se spaventati o infastiditi». Segnalato come in Europa l’animale si trovi solo in Grecia e nella Spagna meridionale, non sappiamo se Luis Enrique l’abbia scelto come punto di riferimento simbolico della sua Roma. Di certo, però, è singolare il dato di fondo: in 9 partite ufficiali l’allenatore ha cambiato altrettante formazioni diverse. Quasi un record.

Benefici In una stagione orfana delle coppe europee ed in presenza di una rosa vasta, la scelta del tecnico ha il pregio di aver coinvolto finora 27 giocatori, facendoli partire titolari almeno una volta, compreso l’ormai ex Brighi. Certo, c’è chi ha fatto dall’inizio una singola apparizione (Taddei) e chi invece, smaltite le squalifiche, è stato sempre presente (Josè Angel e De Rossi), ma il grande tourbillon è soprattutto a centrocampo (in cui hanno giocato in 8) e in attacco (anche qui schierati in 8).

Sabatini approva
«Luis Enrique ha avuto un approccio traumatico un po’ spigoloso — dice il d.s. Sabatini a Centro Suono Sport — ma è una persona onesta. Lui ha il fuoco dentro. Il nostro è un laboratorio, è la nostra forza ma anche la nostra debolezza, Obiettivi? Sognare è doveroso, non vorrei che noi presi dall’idea di un percorso lungo, dovessimo rinunciare a essere ciò che siamo. Abbiamo il dovere sempre di provare. De Rossi? Ha voglia e sono convinto che resterà».

Bojan e Pizarro ok
Si iscrivono al club degli entusiasti anche Bojan e Pizarro. «Mi hanno cercato tanti club — dice l’ex Barça a Sky, sponsorizzando un evento Nike — ma mi è piaciuto l’idea di un progetto giovani. Differenze con la Spagna? Qui c’è un calcio più tattico e perciò si segna di meno, ma la nostra squadra è piena di talento e Luis Enrique ci fa lavorare al meglio e valorizzerà tutti. Sono fortunato, alla mia età ho già giocato con campioni come Messi e Totti. De Rossi? Ho scoperto quanto sia attaccato a questa maglia e quanto ci tenga». E il talento argentino è benedetto anche da Pizarro: «Lo conosco dai tempi del River Plate. Speriamo che sia un inizio importante sia per lui che per noi». Nel segno del camaleonte, è ovvio.
Gazzetta dello Sport – Massimo Cecchini

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti