La fine di un’epoca. A Cesena, capolinea della Roma di Luis Enrique, arriva un gruppo senza obiettivi, se non quelli di Totti, alla caccia di due gol che varrebbero due traguardi: il decimo gol in campionato e il podio dei marcatori della storia di serie A di Meazza e Altafini, a quota 216 centri. Lontano dalla capitale, invece, c´è una “Roma” che vince, quella dei giocatori ceduti nell’ultimo anno. A Vucinic, Borriello e al preparatore Bertelli, ex romanisti campioni d’Italia con la Juventus, oggi potrebbe aggiungersi anche Pizarro, a un passo dal titolo inglese con il Manchester City. Festa da spettatore, perché lo spazio è quello che è, ma meglio che sospirare inutilmente per l’Europa League. E chissà che non festeggi anche Menez: il suo Psg insegue a 3 punti di distanza il Montpellier primo in Francia. Uno che ha già vinto, anche se soltanto la Carling Cup con il Liverpool, è Doni. E pazienza se la coppa l’ha vista soltanto dalla panchina. Pronto ai festeggiamenti anche il giovanissimo Caprari, arrivato a Pescara a gennaio da Roma in tempo per l’imminente promozione. Soprattutto dopo la vittoria di ieri sul Torino di Guberti, anche lui in orbita serie A dopo l’addio alla capitale.
Ma se chi è partito da Roma ha vinto, anche le squadre dei giocatori trasferiti a Trigoria hanno fatto festa. Il Real ceduto Gago ha dominato la Liga e interrotto l’egemonia del Barça, che però senza Bojan ha centrato comunque un “tripletino”: Mondiale e due Supercoppe. Campione d´Olanda anche l´Ajax di Stekelenburg, mentre Lione e Marsiglia, dismessi Pjanic e Heinze, si sono divisi coppa di Francia e coppa di Lega. E il Fluminense? Abbandonato Marquinho, ha vinto la Taça Guanabara di Rio. C´è poi anche Montella: non alzerà coppe, ma il record di punti a Catania gli regalerà la panchina della Roma (per liberarlo in Sicilia andranno Florenzi e Bertolacci).
Quella che oggi lascerà Luis Enrique, dopo i saluti di ieri: «Vado via perché sono stanco», il suo addio a una città «stupenda, in cui resterò 3-4 mesi per vederla meglio». Ma che gli ha portato via tutte le energie. «E non mi basterà l´estate per recuperare le forze, smetto di allenare per un anno». Vuoi vedere che poi vincerà anche lui?
La Repubblica – Matteo Pinci