Lucio contro Espirito Santo

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Il Messaggero (A.Angeloni) – Nuno Herlander Simões Espírito Santo, così sembra una preghiera: chiamiamolo, come tutti, Nuno. Nuno è l’allenatore del Porto, allievo di José Mourinho, che la Champions l’ha vinta proprio con i portoghesi, sorprendendo tutti. Nuno, appunto, era il secondo del grande Vitor Baia, portiere della squadra campione d’Europa 2004, nella quale militava pure un certo Dmitri Alenitchev, che da queste parti ricordiamo tanto, ma lui forse l’esperienza romana la ricorda meno volentieri. Nuno è uno Spalletti, perché la sua squadra gioca con il 4-2-3-1 o4-3-3. Una formazione molto offensiva, talentuosa. La Champions l’ha vissuta da giocatore e l’ha vinta, da tecnico una esperienza non brillantissima: sette partite alla guida del Valencia con cui però è riuscito a passare il preliminare ad agosto del 2015 battendo il Monaco. Poi, due vittorie (con Lione e Gent) e tre sconfitte (Gent e due volte con lo Zenit di Villas Boas) nella fase a gironi successiva.

ESPERIENZE A CONFRONTO Di esperienza ne ha sicuramente di più Luciano Spalletti, che con la Roma la Champions l’ha vissuta in due fasi e a distanza di un decennio. Quando è arrivato alla Roma, anno 2005, Lucio si è trovato la squadra in Europa League, mentre lui aveva lasciato l’Udinese con un preliminare di Champions da giocare. In quell’Europa League (coppa Uefa) 2005-2006 è stato eliminato agli ottavi. La Champions arriva l’anno come regalo di Calciopoli. La grande soddisfazione stagionale è allo Stade de Gerland dove, grazie alle reti di Totti e Mancini, Lucio è riuscito a eliminare il Lione di Benzema e Juninho. Ai quarti la batosta epocale contro il Manchester United: dopo la vittoria per 2-1 all’Olimpico contro il Manchester United, la sua Roma esce con le ossa rotte dall’Old Trafford con 7 gol subiti (doppietta di Cristiano Ronaldo). Nella stagione successiva l’impresa verrà ripetuta: ancora una volta Roma ai quarti di finale battendo proprio il Real Madrid agli ottavi: 2-1 all’andata (gol di Pizarro, Mancini e Raul), spettacolare vittoria 1-2 nel ritorno del Bernabeu con le reti di Taddei e Vucinic. Sarà ancora una volta il Manchester di Cristiano Ronaldo a bloccare la Roma ai quarti: 0-2 in casa, 1-0 al ritorno con il rigore sbagliato da De Rossi sullo 0-0. Nel 2008-2009, ultima stagione di Lucio in giallorosso, la Roma passa il girone, e tutto finisce, anche l’èra Spalletti, all’Olimpico contro l’Arsenal, ai rigori. Il percorso del Lucio giallorossi in Champions è ripreso lo scorso anno, con la squadra già agli ottavi di finale. avversario, il Madrid. Che vince sia l’andata sia il ritorno per 2-0. Con la Roma che però ha fatto una gran bella figura in entrambe le partite. Lucio ha smesso di sorridere davanti alle prestazione e vuole i risultati. Si ricorderà la conferenza stampa post sfida di ritorno con le merengues in cui Lucio ha manifestato tutto il suo dissenso davanti ai complimenti che gli sono piovuti addosso. Il preliminare, stavolta, è da vincere. E lui lo sa.

PAROLE A CONFRONTO – «Siamo molto motivati e vogliamo restare in Champions League. La Roma è una squadra tosta». Nuno Espirito Santo, allenatore del Porto, ha commenta così il sorteggio dei playoff di Champions League. La risposta di Lucio, inequivocabile e decisa. «Per i valori in campo, è un incontro che vale più di un preliminare. E’ una partita fondamentale per la Roma e l’ambiente. Ci sono delle difficoltà oggettive dopo aver visto il nostro avversario che ha tradizione e qualità importanti nella squadra. A me è successo di giocarci contro il Porto quando ero allo Zenit. Ti fanno trovare un ambiente molto caldo ma lo stesso sarà per loro quando al ritorno giocheranno a Roma. Dovremo mettere in pratica quello che dicevamo all’inizio, cioè di spingere sull’acceleratore sin da subito. La Roma è costruita per giocare contro avversari di livello: è una cosa normale».

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