TuttoSport (S.Carina) – «Ossessionato dalla vittoria». Così Salah aveva dipinto Spalletti in un’intervista a France Football. Un’immagine nella quale il tecnico si ritrova: «Mi riconosco in questa dichiarazione, ma siamo tutti ossessionati da questo. Lo merita la Roma. Se dovessi scrivere un libro su questa stagione lo chiamerei proprio così, “Ossessione”. Gli ossessionati siamo noi. Se non miriamo sempre alla vittoria siamo dei mediocri e nella Roma mediocri non ci possono stare». Guai dunque a chiedergli se in coppa Italia oggi potrebbe trovare spazio chi sinora ha giocato meno: «Turnover? Iniziamo male…Quella contro la Sampdoria è una partita da dentro o fuori e non è tempo di esperimenti. Io ho alzato un paio di coppettine e la Roma ha bisogno e necessità di vincere. Non per noi, ma per la sua gente. La Roma deve capitalizzare ogni momento della sua esistenza, deve essere un moto perpetuo, senza pensare alla bacheca. Più acqua dai al mulino è più produce e per noi è così. Quindi: facciamo giocare quelli che vincono, non quelli che hanno giocato poco». E che tenga realmente alla competizione lo si intuisce anche da un piccolo particolare. Negli ultimi 5 anni gli allenatori della Roma prima delle partite di Coppa Italia, finale esclusa, non facevano conferenza e parlavano solo alla Rai e ai canali ufficiali di casa. Stavolta, invece, il tecnico ha voluto comunque tenere la conferenza stampa proprio per sottolineare quanto il club tenga alla competizione. Una forma di rispetto, anche nei confronti dei giornalisti, che va sottolineata.
SOLO IL MEGLIO – Spalletti non si fida della Sampdoria. Ancor di più con la classifica attuale, che vede Palermo, Crotone e Pescara già in forte ritardo, e che potrebbe indurre Giampaolo a giocare con la migliore formazione possibile: «Il fatto che ci siano tre squadre staccate nelle ultime posizioni e altre più tranquille fa sì che queste possano giocarsi anche la Coppa Italia. La Samp gioca un bel calcio, uno dei migliori del campionato. Giampaolo è bravo ed è anche un grandissimo amico. Abbiamo visto in campionato quanto nel primo tempo ci hanno messo in difficoltà». Viste le premesse, la formazione non dovrebbe es sere stravolta. Alisson sarà il titolare «perché lo merita e in allenamento si sta dimostrando al livello di Szczesny». Mario Rui «sarà della partita, vediamo se dall’inizio o in corsa». E vista la penuria di ricambi, per Dzeko sembra difficile un turno di riposo: «È corretto analizzare che lui non si ferma mai. Ma Edin mi ha anche detto come mai quando dico che è magnifico non fanno i titoli e quando dico che è molle vengono fatti. Allora voglio un titolo a caratteri cubitali, Dzeko è un giocatore divino, magnifico».
IL RETROSCENA – Passerella finale con aneddoto: «Lunedì nello spogliatoio, dopo Udine, ho diviso la lavagna in due: da una parte la classifica reale, dall’altra quella se avessimo pareggiato. In tutti e due i casi la Roma è seconda, ma quella vittoria fa tutta la differenza del mondo. Questo è il messaggio chiaro per chi si accontenta». Roma avvisata.