Corriere dello Sport (G. Marota) – Giacomo Losi, 86 anni, è il principio di sentimento chiamato romanismo, prima ancora che assumesse i volti di Di Bartolomei, Giannini, Totti e De Rossi.
“Core de Roma” ha giocato 386 partite con la lupa sul petto e di spogliatoio se ne intente. Ne vissuti tanti nelle sue 15 stagioni in giallorosso e si è trovato a condividerli pure con allenatori di grande personalità come Helenio Herrera, che ha guidato l’ultima Roma di Losi alla conquista della Coppa Italia nel 1969. Il “mago” arrivò nella Capitale dopo aver vinto tutto con l’Inter, proprio come ha fatto José Mourinho.
Giacomo Losi, ci dica subito: Herrera avrebbe alzato la voce dopo la gara di San Siro?
Direi proprio di sì. Herrera quando si arrabbiava faceva tremare i muri dello spogliatoio. Ricordo che non sopportava i calciatori senza carattere.
Lei ha raccontato spesso del suo rapporto complicato con l’allenatore argentino. Somiglia così tanto a Mourinho?
Io ed Herrera avevamo un rapporto un po’ complicato perché io non condividevo alcune sue idee. Ma lo rispetto e ho sempre giocato per lui senza mai tirare indietro la gamba, pur ritenendolo un tipo troppo fumoso. Aveva una personalità fuori dal comune e sapeva conquistare le folle. Sì, Mourinho gli somiglia tantissimo.
Che idea si è fatto del momento che sta vivendo la Roma?
La Roma in questo momento è in crisi, gioca male e crolla alle prime difficoltà. C’è stato un calo di tensione evidente.
La responsabilità è della squadra o dell’allenatore?
Sinceramente da Mourinho mi aspettavo qualcosa in più in questi mesi, gli attributi alla squadra dovrebbe darli lui. Ma ora questo passa il convento e se le cose vanno male non può essere soltanto colpa sua. I calciatori devono sentirsi responsabili e dare qualcosa di più per rispetto della maglia.
Secondo lei le decisioni arbitrali stanno penalizzando la Roma?
Non penso, gli arbitri fanno parte del gioco. Diciamo però che ai miei tempi erano sicuramente più bravi.
E Zaniolo? È davvero preso di mira?
Non gliene perdonano una. Però queste difficoltà possono rappresentare un grande momento di crescita. Zaniolo ha un futuro splendido davanti, non deve lasciarsi condizionare.