Un Totti diverso. Per carità, ieri non è mancata nemmeno qualche battuta ma ciò che ha sorpreso è stata la volontà di Francesco di squarciare il velo di omertà che spesso contraddistingue il mondo del calcio. Soprattutto a Roma e nella Roma, dove chi prova a raccontare quanto accade si trasforma sempre in un anti-qualcosa. Ieri l’icona laica giallorossa si è soffermato anche su alcuni compagni di squadra. In particolare su Florenzi e Pellegrini. Francesco fa immediatamente una distinzione chiamando uno per cognome e l’altro per nome. Magari è un caso. Ma da come parla poi del centrocampista ex Sassuolo, si evince come lo ritenga l’erede designato a indossare la fascia da capitano: «Non ho sentito Florenzi, ho sentito invece Lorenzo. Gli faccio i complimenti per ieri (successo dell’Under 21 contro la Spagna, ndc), anche se glieli ho già fatti via Instagram. Non ci credeva al mio addio, ora ci crederà. A lui ho promesso tante cose e spero che queste possano avverarsi. È un ragazzo speciale, forte, sia in campo che fuori. È una persona pulita, può fare bene alla Roma, può dare tanto a questa società e a questa maglia. Lui la onorerà fino alla fine, perché è un tifoso della Roma». Prende una breve pausa. C’è chi pensa che possa spendere qualche parola per Florenzi e invece Totti continua per la sua strada, regalando un nuovo spaccato dello spogliatoio giallorosso: «Poi qualche romano dentro la Roma serve sempre. A fine partita vedere alcuni giocatori che quando perdono ridono… ti fa girare le palle. I tifosi alcune cose non le sanno. C’è anche qualche dirigente che è contento delle sconfitte è la realtà. Non farò mai i nomi, neanche sotto tortura, ma è la realtà. La Roma deve essere la Roma, al primo posto davanti a tutto. Se hai queste persone dentro Trigoria, non vai da nessuna parte». Lo riporta Il Messaggero.