La Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – Il cognome, Hermoso, promette bene:, in spagnolo significa “bellissimo”. E lui, Mario,il nuovo leader della difesa della Roma e “specialista” per la corsa alla Champions League, vorrebbe meritarsi d’ora in poi solo aggettivi superlativi: la prima occasione è alle porte, perché col Genoa al Ferraris il centrale potrà dirigere per la prima volta il reparto accanto a Gianluca Mancini e Evan Ndicka, nella nuova retroguardia a tre da cui Daniele De Rossi riparte dopo il difficile avvio di stagione.
In coincidenza con la sosta di campionato, nonostante abbia saltato la preparazione estiva, Hermoso si è allenato duramente a Trigoria mostrando una buona condizione e un carattere d’acciaio. In qualche occasione, durante le partite, qualche compagno lo ha pure invitato ad entrare in maniera meno dura. Ma il difensore, combattente per definizione, non fa sconti a nessuno e già contro il Grifone è pronto a rivivere le giornate esaltanti vissute con l’Atletico Madrid e a far valere la sua esperienza. E ora per DDR il difensore può costituire quell’arma tattica in più – al pari di Manu Koné poco più avanti a centrocampo – per imporre la manovra dal basso e dare più alternative al gioco secondo lo schema 3-5-2.