Londra lo chiama, ma… Szczesny non risponde

allenamento roma-szczesny

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – C’è sempre un ritorno. Profumo di Londra, di sigarette e cielo, di Arsenal, di occasioni perse e rivincite. Nick Hornby se ne sta da qualche altra parte, Viviano e Szczesny no, loro stasera saranno all’Olimpico, uno da una parte e uno dall’altra, magari ricordando i tempi in cui vivevano così vicini che non era difficile vederli uscire insieme dall’allenamento. Uno dell’Arsenal, Szczesny, è stato protagonista, per l’altro è stata una tappa di passaggio, che però gli è servita, almeno, dal punto di vista umano. Il profumo di Londra rimane lì, buono per la letteratura, la cronaca invece dice che oggi serve profumo di punti, per la Champions e per la salvezza, con i Gunners che appartengono ormai al passato per Viviano (che pure, sempre in passato, poteva venire proprio alla Roma) e al futuro per Szczesny. Forse.

QUALE FUTURO? – Perché il polacco, che è stato mandato a Trigoria da Wenger in prestito secco, potrebbe anche rimandare il ritorno in Inghilterra: a lui non dispiacerebbe giocare qui altri dodici mesi da titolare, visto che all’Arsenal per la prossima stagione la porta sembra ancora chiusa, alla Roma non dispiacerebbe tenerlo, anche se si è già cautelata con Alisson. Sabatini ci sta provando, convincere Wenger non sarà facile, ma le parole di Szczesny lasciano capire che qualcosa si sta muovendo: «Non so per quanto tempo resterò a Roma, se ci sarà l’occasione di restare più a lungo dedicherò più tempo ad apprendere l’italiano. Non escludo che ciò accada. Potrebbe non essere la soluzione ideale, ma qui a Roma mi trovo davvero bene».

IL FREDDO – L’italiano lo parla poco ma lo capisce tanto, soprattutto capisce quello che vuole Spalletti: un portiere reattivo tra i pali e capace di giocare bene il pallone: «Perché ormai — ha spiegato ieri il tecnico — il calcio moderno è così. Szczesny è un ragazzo intelligente, ha una grandissima qualità per un portiere che è la freddezza, a volte sembra quasi rilassato ma invece è concentrato, mi piace come persona e come portiere, sta facendo grandi parate. So che si parla molto dell’Arsenal, ma so anche che lui ha detto che potrebbe restare a Roma». Il feeling è scattato subito, parlano in inglese, Spalletti, come d’abitudine, chiede conto anche di tutti gli aspetti che riguardano la vita fuori dal campo.

CUORE E TESTA – Vuole gente che si senta «dentro la Roma» e Scczesny, uomo spogliatoio, lo è. Se poi questo basterà o meno per prolungare la sua avventura in giallorosso è da vedere, perché alla fine il cuore del ragazzo dice Londra. Vuole tornare lì e farlo da protagonista: «Guardo ogni gara dell’Arsenal, e spero che vincano il campionato, anche se questo mi farebbe apparire come un idiota. Nel mio periodo lì non ho vinto niente e se ora dovessero farlo la gente penserebbe: “Ecco, Szczesny era il problema dell’Arsenal”. Sto scherzando ovviamente, ma un po’ è vero». Meglio non pensarci, almeno per ora. Lo farà quando tornerà. In fondo lo diceva anche Nick Hornby in Febbre a 90°: «C’è sempre un’altra stagione».

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