Il Messaggero (S. Carina) – È il problema numero uno del mercato anche se sulle spalle veste il 9. Perché dal destino di Abraham si capirà molto della Roma che verrà. Tammy sì, Tammy no, la margherita del tifo si divide. Ma non solo a Roma. Ieri, ad esempio, su uno dei siti di riferimento dei sostenitori del West Ham (uno dei club accostati al centravanti) ci si poneva questa domanda: Tammy, desperation or calculated risk? Tradotto: disperazione o rischio calcolato? Che poi, a pensarci bene, è lo stesso dubbio che si pongono a Trigoria. chi è il vero Abraham?
Per Abraham, sarà quindi il mercato a decidere. Anche perché la Roma, con il contratto (da 6 milioni a stagione) in scadenza nel 2026, se avesse avuto la reale intenzione di trattenerlo avrebbe già lanciato qualche segnale per un possibile rinnovo. E invece, da questo punto di vista, tutto tace. Tammy venne acquistato a Trigoria nel 2021 per 42,5 milioni di euro. Il club parte da una valutazione di 30 milioni di euro ma a 22-25 potrebbe anche chiudere, considerando che a bilancio attualmente il centravanti inglese impatta per circa 16 milioni.
Ad oggi sono quattro i club in Premier che ci stanno pensando: a Londra il West Ham, che deve sostituire il 34enne Antonio, e il Tottenham. Ma occhio anche all’Aston Villa dell’ex Monchi e all’Everton, soprattutto se andasse in porto l’offensiva dei Friedkin per l’acquisizione del club. Ghisolfi attende offerte.