La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – L’ omaggio più grande è arrivato dall’Olimpico. Dal suo popolo, dalla sua gente. Con un coinvolgimento da brividi, perché poi Carletto Mazzone era “uno di noi”, come recitava uno dei tanti striscioni esposti durante Roma-Salernitana. Che si è aperta con i cori tutti per lui, la sua immagine sui megaschermi e una sua frase proiettata su un cartellone luminoso: “Non puoi dire di aver allenato se non hai guidato i giallorossi. Quando mi nominate la Roma a me brillano gli occhi. Ciao mister”.

All’Olimpico ieri c’erano tanti striscioni per Mazzone. Da “Carletto: romanità e appartenenza. Buon viaggio mister” a “Un altro pezzo di Roma che se ne va. Corri Carletto, corri verso il paradiso”, per poi chiudere con un “La mia romanità per sempre vivrà. Ciao Carletto”. E a ricordarlo, anche prima, durante e dopo, tanti tifosi romanisti presenti allo stadio.

Mi è dispiaciuto tantissimo. Era il migliore: un padre, un allenatore, uno stratega. Un ricordo? Ne ho troppi, non saprei quale scegliere”, le parole del vicepresidente dell’Uefa Zibì Boniek. “Un grande uomo e un grande romanista”, quelle invece dell’attore Claudio Amendola.