Il Messaggero (F. M. Magliaro) – I vigili urbani si sono presentati ieri mattina, di buon’ora, intorno alle nove. E sono iniziate le operazioni di sgombero delle due aree di Pietralata che, nei mesi scorsi, sono state oggetto di un contenzioso giudiziario fra i possessori e il Campidoglio. Un contenzioso che si è sostanzialmente chiuso con il provvedimento del presidente della settima sezione del Consiglio di Stato che, tre giorni fa, ha respinto l’ultima richiesta dei residenti di sospendere le ordinanze di sgombero emesse dal Comune lo scorso 20 giugno.
Il Comune deve rientrare in possesso di un’area molto estesa sulla quale sono presenti svariati manufatti, come case e come depositi e magazzini. Qui, vivono due nuclei familiari, per un totale di quattro persone. Nel corso della mattinata , arrivano uno dopo l’altro parenti, più o meno stretti, dei due residenti. Un paio di Suv blu scuro di grossa cilindrata fanno la spola, accompagnati da vetture più piccole, fra dentro e fuori, per trasportare le masserizie. Poco dopo le due del pomeriggio, escono le ultime macchine, un furgone e poi i vigili urbani. È tutto finito. I tecnici si fermano per bloccare il cancello per impedire l’ingresso di altri veicoli e i vigili mettono il classico nastro giallo della Polizia locale, con le scritte rosse.
Sui battenti è incollato un foglio del Comune che in burocratese riporta: “Cespite recuperato al Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche abitative in data 07/07/24 in esecuzione della determinazione dirigenziale n° 1421 del 20/06/04”. E l’intimidazione: “chiunque modifichi lo stato dei luoghi risponderà del reato” di invasione di terrenti e deturpamento di cose altrui.
Foto: AS Roma