Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Giugno è il suo mese fortunato, considerando che fece l’esordio in prima squadra (era il 2013, al Real Madrid, e a lanciarlo fu proprio Josè Mourinho) quello in gare ufficiali con la Spagna (nel 2019, contro Far Oer). E allora Diego Llorente spera che ancora una volta giugno gli faccia un altro regalo, ovvero il riscatto della Roma. Lui sta lavorando per convincere il club a provarci, magari a cifre inferiori rispetto a quanto stabilito con il Leeds (18 milioni). Insomma, le possibilità non sono tante, ma se ce n’è anche una sola, lo spagnolo vuole giocarsela. Del resto finora è stato quasi una meteora. L’esordio il 4 febbraio a Empoli, in campo per meno di un minuto. “Ma 30 secondi sono meglio di zero, anche quelli aiutano a vincere”, disse Mou. Poi la prima da titolare con la Real Sociedad, il derby in corsa e la Sampdoria. Ecco, quest’ultima partita può aver aperto scenari nuovi.
Perché Llorente ha dimostrato di essere bravo in marcatura, pericoloso sulle palle altre e capace di impostare dal basso. “Quello che mi è piaciuto di Diego è che ha più palla nei piedi, anche in costruzione, rispetto agli altri centrali“, le parole di Mou. E considerando che tempo fa José indicò Kumbulla come il migliore ad impostare, è evidente come lo spagnolo possa essere d’aiuto.
Certo, poi se gira per Roma non viene certo preso d’assalto come è successo ieri a Dybala, al Colosseo con Diletta Leotta per un’intervista, ma i tifosi stanno imparando ad apprezzarlo. Lui che al Colosseo c’era stato da turista nel 2016. “Ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità», scrisse in italiano, quasi un segno del destino. Ora cercherà una seconda chance. «Voglio restare, a fine stagione vedremo cosa succederà”. Diego ce la metterà tutta.