Totti: “Le squadre forti bisogna affrontarle. Per loro non sarà semplice giocare con la Roma”

Francesco Totti, ex capitano della Roma ed attuale dirigente giallorosso, ha parlato a margine dei sorteggi dei gironi di Champions League. Ecco le sue parole a Mediaset Premium:

Ti sei accorto di essere così osservato nel tiro da barca a barca?
C’erano Aquilani e Inzaghi sull’altra barca e scherzando, perché c’era mio figlio con la palla in mano, gli ho detto dammela che gliela tiro a loro. Fortunatamente è andata là, perché c’era un vento pazzesco. Era impossibile che la palla arrivasse tra le braccia di Alberto. In genere si dice che tu puoi quando hai gli scarpini. Ma quando sei scalzo è tutto diverso.

Con Sheva ti sei lamentato…
Lui è l’artefice di tutto. Lui girava l’urna e sceglieva i gironi ma sappiamo che le squadre forti bisogna affrontarle. Per loro pure non sarà semplice affrontare la Roma. Sappiamo che Chelsea, Atletico e Qarabag sono squadre da rispettare, come abbiamo sempre fatto. Però noi cercheremo di affrontale a viso aperto e a metterle in difficoltà.

La profonda conoscenza che hanno Conte e Simeone è un elemento negativo per la Roma?
Potrebbe essere negativo anche per loro perché ci conoscono molto bene rispetto agli altri. Sono due top squadre internazionali e proveremo a metterle in difficoltà il più possibile, anche se sappiamo che non è semplice.

Sei più affezionato al tuo primo o ultimo gol in Champions League?
Penso con lo Shaktar Donetsk in casa perché era il mio primo gol in Champions dopo l’infortunio alla caviglia e lo feci di sinistro all’incrocio sul secondo palo. Bello.

La Roma ha perso il suo leader. Quanto è importante una tua parola e la tua presenza per questa squadra e il suo allenatore?
Bella domanda. Entro in punta di piedi. E’ un nuovo ruolo e lavoro anche se fortunatamente ho la possibilità, dopo 25 anni di carriera, conoscere un po’ lo spogliatoio e i movimenti, gestire i giocatori. So che un gruppo di 30 persone non è facile da gestire. Perciò ho la fortuna di conoscere questo. Mi metterò a disposizione a 360 gradi con il mister e tutti i giocatori, dal primavera a quello più forte. Cercherò di dargli i consigli giusti. Poi io sono sempre a disposizione. Qualunque cosa volessero chiedermi io darò il mio contributo a tutti, dentro Trigoria che fuori Trigoria, perché per fortuna conosco l’ambiente Roma.

TOTTI A SKY

Oggi il premio dell’Uefa…
E’ stata un’esperienza positiva, è la prima volta che partecipo a questo evento. Qui c’è più pressione rispetto che a casa. Avevo la pressione di girare le palline (Ride ndr). La colpa è di Sheva che ha preso l’urna sbagliata. Prima o poi le squadre forti le devi incontrare se hai voglia e possibilità di arrivare in fondo. Abbiamo un girone difficile, ma non troveranno la strada piana neanche loro.

In cosa la Roma metterà in difficoltà Chelsea o Atletico?
Non sta a me dirlo. Eusebio già starà pensando a come metterli in difficoltà. Abbiamo tutte le carte in regola per farlo.

Ora com’è la tua giornata?
Mi sveglio, faccio colazione. In base agli allenamenti della squadra vado a Trigoria. Sto con il mister, con i dirigenti o i giocatori. La sto vivendo positivamente.

E’ più facile o difficile?
Sono due cose totalmente opposte. Andrò in punta di piedi e capirò cosa mi si addice di più. In base a quello valuteremo se sono adatto o meno.

Il messaggio a Schick?
Sapete tutto? (Ride ndr). Lui ha risposto, l’importante era quello, per educazione. Stiamo valutando se diventerà un giocatore della Roma o meno. Ha risposto, non ho letto bene perché era in inglese (Ride ndr).

Come ti immagini l’incontro con Spalletti?
E’ una partita difficile, che tutti si aspettano che sia bella, con tanti gol. Speriamo di portare a casa il risultato. Spalletti è un ex allenatore della Roma, se lo vedo lo saluto. Abbracciarci? E’ un parolone, lo saluto per rispetto.

Ci commenti il video della barca…
Volevano un pallone, ma erano a 50 metri, nessuno voleva farsi il bagno. Era l’unico passaggio, ma c’era tanto vento. Ci ho provato, mi ha detto bene, sicuramente perché non avevo gli scarpini.

 

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