Pagine Romaniste – Di nuovo un giorno prima. Claudio Ranieri vuole lavorare fino all’ultimo minuto disponibile per ultimare i meccanismi della Roma che sabato (ore 20:45) affronterà il Lecce all’Olimpico. Per la seconda volta, dunque, il tecnico giallorosso ha anticipato la conferenza stampa.Non più alla vigilia, ma due giorni prima della gara.

Sir Claudio è così intervenuto nella stampa di Trigoria dopo l’allenamento mattutino, in cui Mario Hermoso si è unito di nuovo al gruppo a circa un mese dall’infortunio.

Di seguito le parole di Ranieri.

Su Dybala e Pellegrini. 

“Pellegrini si sta allenando bene, sono contento. È molto importante, è sereno e deve continuare così. Deciderò poi di volta in volta. Non sono soddisfatto dell’intensità di Dybala, ma non è quel tipo di giocatore, per come ha giocato invece sì. Dicembre ci dirà chi siamo, dove vogliamo andare”.

Dove vuole arrivare la Roma?

Non ci sono partite facili. Il Lecce è una squadra abituata a non mollare mai. Ha giocatori validi, che sanno lottare. Hanno un nuovo allenatore che li fa giocare a calcio. Dobbiamo essere furbi, intelligenti e determinati perché ogni palla sarà importante.

Non ha ritenuto Pellegrini pronto per l’Atalanta?

“È un giocatore splendido, dalla metà campo in avanti: ha invenzioni, ha tiro, ha senso del gol, senso dello smarcamento, sa fare passaggi gol e tutto. Si allenano tutti insieme perché così in partita posso scegliere. Non l’ho messo perché con l’Atalanta avevo bisogno di un centrocampista box-to-box. Reputo Lorenzo un centrocampista da metà campo in avanti”.

Sta pensando ad un cambio di modulo?

“Potrebbe essere, ma sicuramente non lo dico. Non do una chance in più all’avversario. Per questo mi riservo sempre la sera prima di pensare e decidere, sperando che sia la migliore soluzione per la squadra L’intensità vista in campo Londra e con l’Atalanta è quello che voglio. Quando riusciamo a fare degli allenamenti in cui riusciamo a spingere, chiedo di continuare. Oggi hanno fatto un bell’allenamento, hanno spinto. Stanno entrando nelle mie idee. Hanno cambiato 4 allenatori con un anno, i giocatori sono spugne ma non funzionano come un computer. Per me come ti alleni, giochi. Tutti i miei allenamenti sono a mille all’ora. Piano piano riusciranno a farlo anche in campionato, piano piano, ma ci dobbiamo sbrigare perché non a mia posta dico dicembre. Chi siamo? Dove vogliamo andare? Siamo noi i primi che ci dobbiamo dare queste risposte”.

Su Dovbyk. 

“Il ragazzo a me, tranne la fase d’attacco, perché lì doveva essere un pochettino più deciso, più cattivo, con la palla 1-2, piace. A prescindere questo poi ha fatto veramente una lotta greco-romana con il suo marcatore, e devo dire che di duelli, tanti, è riuscito ad appoggiare, a dare punto di riferimento. Non sta bene, il ragazzo non sta bene, è influenzato, è riuscito a giocare con l’Atalanta, non so se ce l’avrò per il Lecce, così siamo limpidi e chiari, per cui dovrò pensare a un’altra cosa, sicuramente dovrò pensare, ci sto pensando perché non so se domani mattina si allenerà, come si allenerà, come starà”.

Mancini può giocare come terzino destro? Come stanno Hummels e Cristante? È possibile la difesa a 4?

“Quello che fa Mancini a destra lo fa Ndicka a sinistra. Perché no? Io non escludo nulla. Avete visto che per 5 minuti, non di più, perché da quando abbiamo fatto i due cambi e tutto, Angelino è ritornato a giocare a 3, ma non perché io volessi questa, perché lui marcando Samardzic, a un certo punto Samardzic entrava, era lì, poi quando ho potuto fare l’altro cambio dopo 5 minuti, perché tra gli infortuni, il tempo, la partita vera di Angelino è stata 5 minuti in quella zona, che poi stava dall’altra parte, per poi riportarli a 4. Però tutto può accadere in una partita, perciò vediamo. Io dico che questi ragazzi possono fare tutto. Hummels si è allenato, tutto bene. Hermoso si è allenato, tutto bene. Cristante, ha la caviglia che si sta drenando, è blu, vediamo domani se si allena”.

Una provocazione: la Roma è pronta per la lotta retrocessione?

“È lo stato attuale di tutte le squadre. Stiamo lì, in questo momento lottiamo per uscire fuori dalla bassa classifica. Questi sono giocatori abituati a stare da un’altra parte della classifica. Io sono abituato a stare sia di qua che di là, per cui dobbiamo lottare. Tanto io sto di qua o di là, voglio che la squadra lotti sempre. Che vogliamo fare? Io sono convinto che i miei giocatori risponderanno colpo su colpo, alla grande. Però io sono San Tommaso. Voglio toccare e credere».

Su Le Fée. 

“Giocatore di ottima qualità, lo vedo da metà campo in avanti. Sono convinto che possa fare quello che hanno fatto Ancelotti e Pirlo da giovane: partire da metà campo in avanti e poi essere un buon centrocampista, un play. Ha qualità e deve saper sfruttare quest’anno di conoscenza del calcio italiano. Ci darà una mano durante il campionato”.

Sull’atteggiamento. 

È importantissimo. Non sono stato un grande campione, ma ci mettevo tutto. Potevo sbagliare la partita, ma non l’impegno. Ai ragazzi ho detto che tutti pensiamo di aver giocato bene, poi lo sappiamo dentro di noi. Una cosa non potete controllare voi: la volontà di morire sul campo. Anche se si sta perdendo 3-0 devono dare tutto te stesso. Torni negli spogliatoi dopo aver dato il massimo. Questo per me è importante. Puoi giocare bene o male, però dammi tutto lì dentro.

Nel finale messaggio per Bove: “Un abbraccio ad Edoardo. Tieni duro, siamo tutti con te“.