Pagine Romaniste – La Roma si prepara a scendere in campo per la prima partita del 2022, contro il Milan a San Siro. Come di consueto, il tecnico dei giallorossi José Mourinho ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia della partita. Queste le sue parole:
C’è sempre qualche incognita in più alla ripresa del campionato dopo la sosta. Come ha visto la squadra in questi giorni e che aspettative ci sono? Qualche notizia in più su Rui Patricio?
Rui è pronto per giocare, non si è allenato ieri e l’altro ieri perché ha avuto un problema alla schiena, ma oggi si è allenato e domani giocherà. E’ Fuzato che non c’è, dopo ci sono Boer e Mastrantonio come seconda e terza opzione. E’ una settimana di vacanze, però è anche una settimana di lavoro. Abbiamo lavorato bene, ovviamente sono 15 giorni senza competizione, è naturale che si perde qualcosa a livello di intensità e ritmi di gioco, però stiamo bene. L’unico giocatore che veramente continua nel suo recupero è Spinazzola. C’è stato qualche problema con qualche situazione di Covid però siamo preparati. Magari dopo 15 giorni senza calcio è meglio tornare con una partita di queste dimensioni perché la motivazione e la concentrazione non bisogna trovarla. A San Siro contro il Milan la trovano molto facile.
Lei sta segnando la storia della Roma dal suo arrivo, c’è una Roma prima di Mourinho e una Roma dopo. Vista l’empatia che ha creato con i tifosi, ci sono dei club dove non potrebbe andare ad allenare in futuro? Il club ha risolto il problema dei non vaccinati?
Sei troppo simpatico quando dici che c’è una Roma prima di me e una dopo, io non la vedo così. Tu per fare la vera storia devi vincere trofei, io la vedo così. Si può fare un grande lavoro senza coppe. Questo si può fare. Ci sono tanti allenatori che fanno dei lavori fantastici senza che arrivi la coppa. Questo è possibile e in questo senso ti dico che sento che sto facendo un grande lavoro qui. Per lasciare il tuo nome nella vera storia però c’è bisogno di trofei, che in questo momento non abbiamo. Sono solo sei mesi, ma siamo lontani da questo. Allenare altri club? Siamo professionisti. Dire che non si può allenare un altro club a volte è un rischio, ma ci sono dei club a cui puoi dire di no. Non dici di no per mancanza di rispetto, ma dici di no per il tipo di storia fra il club che hai allenato prima e quello. Dopo il 2010 il primo club italiano a parlare con me non è stata la Roma. La Roma si poteva accettare, l’altro no. Non è mancanza di rispetto, però per esempio non potrei mai allenare la Lazio. E’ un club della stessa città, con cui ho avuto un rapporto positivo, non è mancanza di rispetto, ma per dire ai miei che di là sarebbe impossibile e sicuramente loro pensano lo stesso di me. Sono cose che rientrano nel rispetto professionale, mai nella mancanza di rispetto per l’avversario. Per esempio il Milan, dove andiamo domani. Non ho mai avuto problemi con il Milan. Magari una battuta, ma niente di speciale. Puoi sempre partire dal rispetto, ma ci sono dei club che non puoi allenare. Il vaccino è una cosa privata e i giocatori hanno il diritto di esigere la loro privacy e per noi questo è sacro. Qualche giocatore ha avuto il Covid la settimana scorsa, ha chiesto la privacy e noi lo abbiamo rispettato. Le regole sono le regole, la legge è la legge. Quando il Governo deciderà noi parleremo con un giocatore che magari adesso non è ancora vaccinato affinché possa fare il suo mestiere e giocare, ma non penso che avremo problemi internamente.
In queste ore si parla molto di Maitland-Niles, può dire qualcosa su questo giocatore? Si aspetta ancora un altro regalo dalla società per questo mercato?
Di Maitland-Niles non mi sento molto a mio agio a parlare, perché nessuno mi ha detto che è ufficialmente un nostro giocatore. Non lo è in questo momento. Sarò felice di parlarne con te quando sarà ufficiale. Adesso posso dirti che lo conosco bene perché è cresciuto vicino a me, era all’Arsenal mentre io ero al Chelsea, Tottenham, Manchester United. Il nostro mercato ha un profilo conosciuto e non sarà simile a quello di Atalanta e Fiorentina, per esempio. Noi dobbiamo cercare di migliorare l’equilibrio della rosa con 1-2 giocatori in prestito. Karsdorp ha giocato tutti i minuti di tutte le partite, quando era squalificato contro l’Inter noi non eravamo una squadra, eravamo squilibrati, persi. In quella posizione ovviamente abbiamo veramente bisogno di qualcuno. Tiago Pinto e la società stanno lavorando a questo, per cercare il profilo di un giocatore che il suo club possa lasciar partire in prestito, per avere più possibilità di giocare. Per Maitland-Niles, se guardi la rosa dell’Arsenal, il titolare è Tomiyasu, poi c’è uno con molta esperienza come Cedric e dopo hanno Chambers. Hanno 3-4 opzioni per giocare lì. Noi abbiamo trovato questa opzione ed è vero che ci stiamo provando, vediamo se riusciremo a farlo. Un altro regalo? Intanto uno. Se ne arriva uno già si respira meglio, poi vediamo perché il mercato è ancora aperto per praticamente un mese. Se riusciamo a fare questo nella prima settimana di gennaio, c’è sempre la speranza che possa arrivare qualcun altro.
Pellegrini è pronto per giocare dal primo minuto? Nell’attuale modulo può coesistere con Mkhitaryan e Veretout o c’è bisogno di maggiore fisicità, magari con Cristante?
Pellegrini ha recuperato bene. Ha avuto 4 giorni in meno di vacanze rispetto agli altri. Da quando siamo arrivati tutti il 30 dicembre sta lavorando normalmente. Può giocare sì, ma non credo 90 minuti, non penso sia la migliore opzione considerando che c’è una partita già domenica. Iniziare la partita però non è un problema. La coesistenza con altri giocatori è un problema che io non ho mai e che mi piace tanto avere. Non mi piace non avere opzioni. In questo momento questi giocatori a centrocampo, più Villar e Bove, che possono giocare anche loro, per noi è un problema buono.
Visti i numerosi contagi in Serie A, le partite rischiano di essere falsate secondo lei? Abraham in futuro può raggiungere i livelli di Ibrahimovic?
A me non piace paragonare i giocatori, principalmente quando si paragonano giocatori con una storia tremenda e altri che cercano ancora di costruire la propria. Lasciamo Tammy tranquillo e non facciamo paragoni con Zlatan, che ha una storia completamente diversa. Risultati falsati? A me non piace dire così, perché se una squadra ha 3-4 infortuni di giocatori importanti il risultato non è falsato. Succede spesso, anche a noi è successo spesso. Se non giocano Pellegrini, Smalling, Abraham, Zaniolo con 5 gialli, il risultato non è falsato. Ci sono delle regole. Ovviamente se una squadra non ha nemmeno un portiere per giocare mi sembra una pazzia farlo comunque. Non posso mettere Mancini in porta perché non c’è un portiere, in questo senso sì. Però ci sono delle regole, un minimo di giocatori che devono essere disponibili. Noi non siamo una squadra ricchissima in opzioni, per noi è un grande problema se manca un solo giocatore, figuriamoci 4-5. Però non è falsato. Se ci sono i giocatori per giocatori, mi pare siano 13 tra cui uno il portiere, si deve giocare. A me dispiace per i tifosi, prima erano al 75% e tutti noi aspettavamo per andare oltre, invece siamo tornati indietro al 50%. Per loro mi dispiace.
La gara di ritorno stavolta arriva poco tempo dopo quella d’andata. In questi due mesi non avevate mai avuto problemi a pressare i difensori avversari tranne che contro il Milan e la Sampdoria. La Roma giocherà una partita più simile a quella di Bergamo, contenimento sulla trequarti, o continuerà a pressare?
A me piace molto la tua domanda, perché è la domanda di una persona che ha letto le partite e capisce quello di cui parla. Però penso che a Pioli piacerebbe sentire la mia risposta. Tutto quello che hai detto è vero, hanno fatto un gioco passivo nel modo di gestire la palla dietro, per aspettare la nostra uscita, ma non posso dirti in che modo abbiamo lavorato noi. La domanda è bella, ma la risposta è brutta (ride, ndr). A volte vuoi fare una cosa ma non riesci a farla. Abbiamo analizzato tutte le partite e ovviamente domani cercheremo di giocare meglio e fare risultato.