Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Chievo Verona. Queste le sue parole:
L’impegno col Porto influirà sulle scelte per il Chievo?
Ci sono dei calciatori che non saranno nemmeno convocati perché si sono riacutizzati alcuni problemi, tra cui Olsen per un problema al polpaccio, con la speranza di poterlo recuperare martedì. Manolas ha un problema al pube, ha provato ad esserci, ma ha ancora tanto fastidio. Rimarranno a casa. Da valutare c’è solamente Daniele De Rossi, ha fatto dei buoni allenamenti, è normale che non sia ancora nelle condizioni ottimali per sostenere più impegni ravvicinati, ma sono contento di come ha sta in questo momento. Abbiamo recuperato Jesus, ha accorciato i tempi di recupero, è convocato, ha fatto il primo allenamento, ma le sensazioni sono positive.
La Roma contro le piccole ha perso tanti punti. Quali sono le insidie di domani?
Di punti ne abbiamo persi da tante parti, è capitato a noi ma anche a tante altre squadra, visto che siamo tutti ravvicinati. Le piccole squadre vanno affrontate in un certo modo perché sono agguerrite, noi siamo stati con poca continuità in queste partite, spesso le abbiamo dominate senza riuscire a chiuderle. Dobbiamo essere più cinici e dobbiamo fare una fase difensiva come quella col Milan.
La corsia di destra con Karsdorp e Schick è riproponibile domani?
Può essere riproposta sì. Rick rispetto al passato ha avuto maggiore continuità nelle gare in fase difensiva, dove lui può peccare un po’ di più perché viene da un campionato differente. Ha lavorato veramente bene, ha letto le situazioni nel modo giusto. Patrik ha messo dentro quella verve e quella cattiveria che deve far parte di ogni calciatori al di là del ruolo in cui gioca. Potrebbero essere riproposti non solo col Chievo ma anche in altre partite.
La soluzione del 4-3-3 è attuabile anche con Nzonzi e senza De Rossi?
Sono due giocatori con caratteristiche sicuramente differenti, sono un po’ gli equilibratori del centrocampo anche quando giochiamo col 4-2-3-1. Può giocarci, ma con caratteristiche differenti. Abbiamo giocato oltre 20 partite col 4-2-3-1 e alcune sono state ottime. Ma gli atteggiamenti sono più importanti dei sistemi di gioco, il 4-3-3 mi piace a priori come catene e come soluzioni. Ci sta che col Chievo riproporremo lo stesso sistema di gioco, ma potremmo partire anche col 4-2-3-1 o cambiare in corsa i due moduli. Sono questi i due sistemi di gioco a cui vogliamo dare continuità.
Zaniolo può giocare domani o ha bisogno di riposare?
Giocherà di nuovo, ritengo che sia un giocatore che a livello mentale è libero, sfruttiamo questa sua gioventù e la voglia di essere aggressivo, determinato e voglioso. Deve migliorare nelle scelte in partita, a volte è troppo generoso. Sembra un paradosso ma è come Lorenzo Pellegrini, a volte vogliono far troppo e possono fare degli errori. Ma ben venga questa esuberanza dei ragazzi.
Dzeko e Schick possono rigiocare insieme domani?
Sì, se Schick sta a destra il centravanti è Edin. Una squadra non può avere una risposta dopo quattro giorni, parlando di Firenze, dove siamo stati disastrosi. Ci sono altri aspetti. La condizione arriva più dagli allenamenti che dalle partite e questa squadra si è allenata in un certo modo e sono contento in questo senso. Ma non basta, bisogna stare in partita per 90 minuti.
Jesus può giocare già dall’inizio o gioca Marcano?
Vuoi che ti do la formazione (ride, ndr)? E’ difficile che possa partire dall’inizio, già che sia a disposizione è tanto. Partire dall’inizio non è proprio il caso. Oggi ha ritrovato un po’ di sicurezza nell’affrontare le partite, sembrava che si dovesse operare e non ha camminato per tre giorni. Già averlo a disposizione è un gran vantaggio.
Come hai fatto a far capire a Schick che doveva impegnarsi e rincorrere gli avversari?
Domenica si era creata una situazione e un ambiente un po’ particolare. Lui è cresciuto sotto questo punto di vista, ha messo in campo più cattiveria, anche in altre partite ha vinto tanti duelli ed è cresciuto tanto in autostima. Non dipende solo dall’allenatore, ma da tutto quello che c’è intorno. Bisogna capire che ad un certo punto della carriera bisogna crescere dal punto di vista mentale, della determinazione e della cattiveria agonistica. Non esiste soltanto la classe, bisogna anche sporcarsi per giocare a calcio e questo messaggio è passato. Serve continuità, non possiamo accontentarci di un 1-1 col Milan.
Florenzi come sta? La crescita di Karsdorp può essere uno stimolo?
Sono convinto che la crescita di Karsdorp sia uno stimolo, all’interno di una squadra avere la competitività in tutti i ruoli fa bene. E’ fondamentale avere due giocatori per ruolo, Florenzi arrivava da un periodo in cui è stato fermo, ha avuto la febbre e non si allenava con continuità, ha subito questo. Lui si mette sempre a disposizione, per come si sta allenando sono convinto che tornerà a brillare. Tutti quanti siamo un po’ in sofferenza, ma le partite, le prestazioni e i risultati riporteranno questi giocatori importanti ad un certo livello.
Dopo l’episodio di Termini, Kolarov è stato beccato dal pubblico. C’era stato modo per lei di parlare di quell’episodio? Le era già capitato da giocatore?
Può accadere, siamo tutti quanti uomini, si può anche sbagliare. In questo momento e in questo posto le cose si enfatizzano. Lui è il primo dispiaciuto. Non so nemmeno esattamente che cosa sia accaduto perché non ero presente. Posso dirvi solo che Kolarov, al di là che sia difeso da De Rossi e dai compagni, ha sempre mostrato attaccamento alla maglia. Ha giocato un mese e mezzo con un piede fratturato, non camminava dopo le partite. Si è messo a disposizione del mister, dei compagni, ma principalmente della Roma. Poi accadono delle cose dove si può anche chiedere scusa, spesso capita anche a me che persone si rivolgono senza portare rispetto, io faccio finta di non sentire e vado da un’altra parte. Però a volte bisogna mettersi anche nei panni delle persone e capire quando si reagisce, giusto o sbagliato. Lui è molto importante per la Roma, abbiamo bisogno di lui e vi assicuro che ha sempre dato il massimo in tutto quello che ha fatto.
Come sta Mirante? Che tipo di giocatore è Fuzato?
Fuzato grazie al grande lavoro di Savorani è cresciuto tantissimo, ha grandissime potenzialità, è giovane, ma gli manca la partita. Col Chievo giocherà Mirante, per esperienza, si è allenato con la squadra e ha superato questo problema al polpaccio. Vi assicuro che Fuzato è un portiere di ottima prospettiva, sta lavorando veramente bene, cresce giorno dopo giorno.
Qual è il problema di Pastore? Gli manca condizione o è un problema tattico?
Non è una questione di scarsa abitudine a giocare nei miei schemi, quando metti una squadra col 4-2-3-1 faciliti il trequartista. Gli manca la continuità, anche per colpa mia. Si allena sempre bene, ma la partita cambia rispetto all’allenamento, il campo si allarga e ci sono magari altre situazioni che non lo avvantaggiano. Javier deve continuare ad allenarsi, facendo il suo meglio, sapendo che davanti c’è Zaniolo. Abbiamo bisogno di tutti, compreso Pastore, e mi auguro che torni ad essere quel calciatore che conosciamo.