Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, questa mattina ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di RomaRadio. Queste le sue parole:
Come sta vivendo Eusebio Di Francesco questi primi momenti?
Spesso li paragono a quelli che ho vissuto sia da team manager che da calciatore della Roma. E’ cambiato tantissimo. Il fatto di essere qui, di avere un’attenzione veramente particolare su tutto da parte dell’organizzazione che c’è attorno a questa squadra, della crescita che c’è stata, del grande seguito che c’è come sempre. Però sono cambiate tantissime cose, sicuramente in meglio, e mi auguro di poterle migliorare: lavori in corso. Anche noi dobbiamo cercare di integrare al meglio questa squadra e, nello stesso tempo, capire le esigenze generali che ci vogliono in questo ritiro.
La cornice è quella giusta, qui a Pinzolo ci sono i presupposti per fare un buon lavoro…
Si lavora bene in Trentino. Io sono abituato perché mia madre è di queste parti. Conosco bene questa regione, così come la gentilezza e la cordialità, quello che ti permette di lavorare in una determinata maniera. Ci auguriamo di sfruttare al meglio questa settimana e, in particolar modo per me, per poter conoscere questi tanti giovani che sono venuti in ritiro e capirne le caratteristiche. Magari qualcuno di loro potrebbe anche rimanere costantemente con noi.
Prima c’era solo il ritiro estivo, ora anche le tournée internazionali. Come si confronta con questa nuova realtà?
Noi allenatori ci lamentiamo di questo. Per me è la prima volta e capisco i perché delle lamentele: non c’è la possibilità di lavorare in un posto con continuità e spostarsi in continuazione, con viaggi e partite impegnative, non ti permette di crescere costantemente. Questo lo sapevamo anche inizialmente. Adatteremo il lavoro anche in base alle esigenze e alle situazioni che ci troveremo davanti. Il calcio è cambiato e si è evoluto in questo senso, noi dobbiamo esser bravi a cercare di sfruttare al meglio le opportunità che abbiamo. Questa settimana per me è un’ottima opportunità per entrare a far parte del contesto, per capire e cercare di andare a toccare quello che mi piace un po’ di più.
Pinzolo ha fatto il tutto esaurito grazie ai tifosi della Roma. Quanto è importante partire con l’entusiasmo giusto?
Dobbiamo essere bravi a mantenerlo questo entusiasmo. Partire col piede giusto fa sempre piacere. Credo che anche la novità, fatta di cambiamenti, porti questo entusiasmo iniziale e noi dobbiamo alimentare costantemente con gli atteggiamenti giusti, anche in questi allenamenti. Sono convinto che ce lo porteremo durante l’anno.
Ha fatto subito allenare i suoi con un lungo allenamento…
Mi metto nei panni di chi lavora qui e dei tifosi che sono venuti, sarebbe stato giusto andare in albergo. Però mi piaceva dare un’idea di quello che voglio trasmettere ai miei ragazzi, che lo hanno interpretato in grandissimo entusiasmo, anche troppo, con una partita quasi vera. La gente è venuta, perché non dargli la possibilità di vedere quello che piace a tutti: giocare a calcio, correre, vedere calciare in porta o un dribbling. Di fatti quando ero calciatore volevo subito allenarmi. Degli allenatori che ho avuto io nessuno faceva fare subito la partita. Era un mio desiderio e ora lo faccio fare agli altri.
Il calciatore diventa professionista, ma resta il rapporto col pallone?
L’aspetto ludico non deve mai morire: per noi questo è un lavoro e va fatto con serietà ma il piacere di scendere in campo e di divertirsi non deve mai mancare. Mi piace integrare subito il pallone il più possibile in allenamento, coinvolge i calciatori e gli fa capire il perché si fanno determinate cose. Credo che sia fondamentale perché nella condivisione tutto viene meglio
Quali saranno le fasi d’allenamento? Ci sarà integrazione tra le diverse sessioni?
Oggi vedrete una parte fisica e poi una tecnico-tattica e neuromuscolare. Faremo delle situazioni di sviluppo e di fase difensiva per quello che voglio dai miei calciatori, lavorando su determinati concetti. Ci sarà anche la palla. In altre occasioni eviteremo di mettere il pallone, perché sennò potrebbe comportare qualche infortunio. Dobbiamo sfruttare il tempo al meglio. Per quello io cercherò di mettere sempre all’interno di ogni seduta la palla, anche la mattina perché dobbiamo dare degli input.
Vuole che i suoi vadano verso la porta?
Ho ereditato una squadra che ha fatto tantissimi gol e molto bene. Però concettualmente certi giocatori non devono girare per il campo ma avere un’idea ben precisa: quella di poter far male agli avversari. Volevo trasmettere specialmente agli attaccanti questo pensiero. Sono ragazzi giovani, hanno la voglia e il desiderio di prendere palla, un po’ troppo distanti dalla porta a volte e questo gli permette di avere meno opportunità. Io invece voglio dare loro la possibilità, giocando in un determinato modo, di essere maggiormente incisivi.
Già 19mila abbonati, questo può essere un punto di partenza?
E’ una grande risposta nonostante non siamo una squadra completa e, anzi, sono andati via alcuni giocatori importanti. Sono convinto che li sostituiremo al meglio e questa risposta degli abbonati dimostra che la gente ci crede, come ci credo io. Specialmente all’inizio, essere positivi, sotto tutti i punti di vista, è fondamentale per partire nel migliore dei modi e trasmetterlo anche all’interno della squadra e dell’ambiente.
Ci può parlare del suo staff?
Tomei è il mio vice, lavora con me da tanti anni, da quando ho cominciato ad allenare, non il primo anno ma il secondo. Quando dividiamo i gruppi si occupa della fase difensiva, dei quattro difensori, essendo stato anche lui un difensore. Ciò che voglio trasmettere è la voce univoca: ciò che dico io è come se lo dicessero loro e ciò che dicono loro è come se lo dicessi io. Questo è fondamentale da trasmettere ai miei calciatori. Tomei è uno di questi perché conosce la mia idea di calcio e abbiamo condiviso tantissime esperienze che ci hanno portato a ragionare in un determinato modo. A seguire c’è Pierini che si occuperà insieme a Simone Beccaccioli e faranno anche da scout. E’ un collaboratore tecnico che ha lavorato tantissimo con i giovani a Terni. Quando ho bisogno di un consiglio da una persona con esperienza vado da lui. Stefano Romano, che è un ragazzo giovane, che ha tanta voglia di fare e si occuperà della parte tecnica nelle esercitazioni durante l’allenamento, specialmente per integrare i più giovani. Nicandro Vizoto che è il preparatore atletico e colui che curerà la parte atletica.