Il Corriere Della Sera (A. Bocci) – Non è più il calcio di una volta, quando la trasferta in Azerbaigian era scomoda ma i punti garantiti. E Baku non è polverosa e maleodorante come 13 anni fa, il giorno in cui Trapattoni fece debuttare Pirlo vincendo 2-0. Oggi il vecchio c.t. è la voce tecnica della Rai e può ammirare, comodo e tranquillo, una città modernissima anche se un po’ asettica, con i taxi inglesi, i negozi di lusso italiani, un’architettura avveniristica che ha sostituito i casermoni russi. Ma anche la squadra di calcio si è evoluta a dispetto del ranking Fifa (105° posto) e con il nuovo allenatore Prosinecki, ala insidiosa negli anni 90 con un passato sia al Barcellona sia al Real Madrid, non perde da 4 partite (3 pari e una vittoria).
Una trappola per l’Italia di Conte, prima e imbattuta nel girone, ma ancora senza il biglietto per la Francia. Sarebbero sufficienti due pareggi per sbarcare all’Europeo, il c.t. però ha fretta: «Chiudiamo subito la questione». E il presidente Tavecchio è ancora più realista: «Mi basta l’1-0». A Baku per vincere, dunque. Consapevoli che le ultime uscite con Malta e Bulgaria non sono state esaltanti. Ci sarà tempo per oliare meccanismi e trovare la condizione negli 8 mesi che ci separano dall’appuntamento continentale. Oggi, a 3 mila chilometri da casa, nel nuovo stadio Olimpico che aspettava Platini, rimasto a casa per ragioni di opportunità dopo la sospensione, il risultato viene prima di ogni cosa. Non sarà facile perché gli azeri, grazie ai soldi del petrolio e del gas, puntano moltissimo sullo sport e sul calcio e infliggere una sconfitta ai maestri italiani impreziosirebbe il loro sguarnito palmares e accorcerebbe i tempi della crescita. Prosinecki, prima del 2-2 con Malta, aveva costretto allo 0-0 la Norvegia fuori e la Croazia in casa. Conte ha preparato questo incrocio caucasico come fosse una finale di Champions: video e schemi, lavoro tecnico e mentale per evitare cali di tensione. La formazione è un segreto anche se il c.t. un annuncio lo fa: «Non giocherà Pirlo», fermato nell’ultimo allenamento da una lieve contrattura muscolare. Buffon sarà l’unico campione del mondo in campo, Pellè il centravanti a cui affidare il compito di scardinare la difesa azera con l’aiuto di Eder nel 4- 4-2 guidato dal monsieur Verratti. Sulle fasce più Candreva di Florenzi e più El Shaarawy di Giovinco. «Siamo pronti, mi aspetto un’Italia determinata».
Centrare l’Europeo è la prima missione. La seconda è il rinnovo del contratto di Conte ed è assai più complicata dei 90 minuti a Baku. Tavecchio ha il sostegno della Puma e da inizio stagione professa la volontà di blindare Antonio sino al Mondiale in Russia. Ma è difficile, quasi impossibile. «Questo è un Paese libero e ognuno fa le proprie scelte. Se Conte vuole restare è bene accetto», dice il presidente. L’allenatore ringrazia e rinvia il problema: «Non penso al contratto, la priorità è qualificarci».