La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Che la Roma vinca o perde, c’è una persona che fa uno show tutto suo, parallelo a quello della squadra giallorossa. José Mourinho si agita, protesta, prende a calci i cartelloni pubblicitari a bordocampo e, alla fine, non accetta domande. “Complimenti al Milan e non voglio dire niente di più perché se parlo, domenica non sarei in panchina. Mi dà rabbia la mancanza di rispetto per i nostri tifosi e per quelli che amano la Roma. Anche in una partita in cui non abbiamo giocato bene e abbiamo lasciato tutto, questo rispetto che abbiamo noi gli altri non lo hanno. Basta, non vado oltre“.
Dopo 43 partite consecutive lo Special One perde l’imbattibilità interna e non trova niente di meglio del silenzio polemico: “Voglio essere in panchina domenica prossima e per questo non desidero avere alcun tipo di processo disciplinare. Mi limito a congratularmi con i rossoneri che hanno vinto. Vedere che non c’è rispetto per i romanisti è dura, il rispetto che abbiamo noi è quello che dovrebbero avere tutti, ma non è così. Ho fatto uno sforzo nel prendere tutti i giocatori davanti allo spogliatoio e non davanti a quello dell’arbitro, siamo riusciti a controllare le emozioni e stare tranquilli“.
A fine partita Mancini commenta così gli episodi incriminati: “Questa è una presa in giro. Il rigore di Ibanez non esiste, mentre c’è n’è uno grande come una casa su Pellegrini, nel finale. Ci dicono sempre di guardare la Premier, che è il calcio più bello del mondo, ma lì si metterebbero a ridere anche i giocatori, non solo fuori, se fischiassero un fallo come quello di Ibanez. Ci dicono di difendere come pinguini per la questione delle braccia e poi non puoi fare neppure un contrasto come questo. La Roma esce da questa partita con la consapevolezza giusta, ma con tantissima rabbia per quello che abbiamo visto in campo. Vengo descritto come un rompiscatole, ma a Maresca ho chiesto con estrema educazione che cosa aveva visto e mi ha detto che Ibra aveva anticipato Ibanez. Ma se è stato richiamato al Var evidentemente si pensava ad un errore. Eppure lì ci sono 4-5 arbitri, che cosa hanno visto?“.