Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Alla Roma servirà ancora del tempo per sbollire la rabbia di quel calcio rigore non assegnato a due minuti dalla fine della sfida contro il Monza. Quel pestone su Baldanzi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le parole di Rocchi non hanno infatti placato gli animi all’interno del Fulvio Bernardini, sia del tecnico sia dei dirigenti della Roma. Né tantomeno dei Friedkin che, pur restando in silenzio in questi giorni, non hanno certo nascosto il malumore per una situazione in classifica che sarebbe stata migliore e non poco se alla squadra fosse stato dato quanto dovuto.
Quindi quei tre calci di rigore che i giallorossi hanno reclamato e ora recriminano con forza. Il primo contro l’Empoli, nel finale del match, per la trattenuta in area su Shomurodov che si stava avventando sul pallone davanti alla porta. Poi lo sgambetto di Marassi su Dybala: in intervento irruento e discusso non sanzionato da arbitro o var. Infine il pestone di Kyriakopoulos su Baldanzi che ha scatenato la furia della Roma e conti fatti, la Roma da questi tre penalty avrebbe potuto guadagnare cinque punti in più in classifica. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma anche la proprietà non è certo contenta dei tre casi da moviola in sole sette partite di campionato. Una media inquietante.
Per questo motivo la Roma chiede maggiore attenzione nelle prossime partite, a cominciare dalla delicata sfida contro l’Inter e, poi, quella contro la Fiorentina. Non un occhio di riguardo, sia chiaro, ma un occhio in più verso il monitor sui casi che la riguardano per non scatenare ulteriori polemiche e per non perdere altri punti con valutazioni errate.