L’Inter ha scelto: tutto su Spalletti

La Gazzetta dello Sport (M.Graziano)L’Inter e Luciano Spalletti sono vicinissimi. Via libera di Suning a blindare subito il 58enne tecnico di Certaldo, in scadenza di contratto con la Roma. Ci sarebbero solo piccoli dettagli da definire, e l’impressione è che l’annuncio possa arrivare già lunedì, subito dopo la fine del campionato per intenderci: pronto un contratto triennale da 4 milioni più bonus a stagione. Ieri Spalletti era a cena a Firenze con Baldini, consigliere personale di Pallotta: non è da escludere che proprio in questa occasione Luciano abbia comunicato la sua voglia di Inter all’amico-dirigente.

E CONTE…Solo una clamorosa immediata rottura di Conte con il Chelsea potrebbe allora rimescolare le carte, ma da Londra non arrivano segnali in questo senso. E comunque i vertici cinesi hanno dettato una linea parecchio netta nelle ultime ore: «Siamo un grande club, i tempi li fissiamo noi, senza dipendere da umori esterni. Scegliamo il tecnico in pochi giorni e diamo definitivamente il via al piano di rafforzamento per la prossima stagione». Conte e Spalletti sono da sempre in cima alla lista nerazzurra, e costituiscono il top soprattutto per Walter Sabatini, nuovo coordinatore tecnico del Suning Sports Group. Ma Conte è sotto contratto, mentre Spalletti è appunto libero di accasarsi dove meglio crede. Per l’Inter, Luciano da Certaldo ha evidentemente lo stesso appeal dell’ex c.t. azzurro, e la decisa accelerata in corso è lì a dimostrarlo concretamente.

IL SUMMITFondamentale il summit di ieri mattina, a Roma. Un confronto lungo tre ore, terminato poco prima di pranzo: presenti Zhang Steven, Walter Sabatini e il direttore sportivo Piero Ausilio; collegato invece telefonicamente il numero uno di Suning, Zhang Jindong, papà di Steven. Si è parlato soprattutto del capitolo allenatore (con dettagliata relazione di Walter Sabatini), ma anche molto di trattative, cessioni necessarie a «disinnescare» definitivamente il fairplay finanziario e strategie in entrata. Curriculum e caratteristiche generali di Spalletti sono piaciuti a Zhang senior, particolarmente colpito dalla gestione di questo campionato, con una Roma ormai seconda e capace di costringere l’«invincibile» Juventus a chiudere il discorso scudetto con appena novanta minuti di anticipo, grazie anche al travolgente 3-1 interno rifilato nove giorni fa ai bianconeri. Convincente poi il modo in cui Spalletti ha saputo dribblare le molte potenziali trappole figlie del «lungo addio» di Francesco Totti. Meno bene in Europa e in Coppa Italia, va detto: il bicchiere mezzo pieno indica comunque una grande capacità di metabolizzare in fretta le «batoste», limitando quasi a zero le ripercussioni in campionato, a dimostrazione di una conduzione tecnica sempre solida, in pieno controllo dello spogliatoio.

SOLIDITÀ – Il prossimo campionato dovrà riportare l’Inter nell’Europa che conta: ci sono quattro posti a disposizione, e Suning non ammetterà «distrazioni». Ecco perché si punta su Spalletti, maestro di tattica, amante del bel gioco e tecnico che in carriera non ha praticamente mai fallito l’ingresso in Champions League: firmò lui, nel 2004-2005, la prima clamorosa qualificazione dell’Udinese fra le grandi d’Europa. Da quando è tornato alla Roma, ha poi portato a casa 130 punti in 56 gare di campionato, alla media di 2,32 punti a partita: percorso obiettivamente straordinario; terzo l’anno scorso. Nella prima esperienza romana (iniziata nell’estate del 2005) conquistò invece tre secondi posti e una sesta piazza, dimettendosi dopo due partite (due sconfitte) nella stagione 2009-2010. Insomma, battendo domenica il Genoa, Spalletti porterebbe a quattro i secondi posti in giallorosso e chiuderebbe questo campionato a quota 87 punti: record di sempre della Roma; al momento comandano gli 85 punti del primo anno di Garcia.

IN BACHECA – Pronta infine la risposta a chi considera Luciano Spalletti poco vincente, la bacheca del toscano è infatti piuttosto interessante: due coppe Italia e una Supercoppa con la Roma; quindi due campionati, una Coppa di Russia e una Supercoppa russa alla giuda dello Zenit San Pietroburgo. Si dice che non sia un mostro di simpatia, ma all’Inter di questi tempi c’è poco da ridere. Bisogna pedalare!

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