Il Messaggero (G. Lengua) – La Roma ha difficoltà a fare cassa con le cessioni dei titolari. Coloro che dovrebbero valere più sul mercato per via della loro esperienza, in realtà per vari motivi (infortuni, prestazioni scadenti e stipendi alti) non hanno un forte appeal a livello nazionale ed internazionale. Dunque il ds Florent Ghisolfi, per incassare denaro fresco, tenterà di monetizzare giovani di prospettiva che hanno ancora margini di miglioramento. Quelli più appetibili sono due, Bove Zalewski. Il primo è quello che piace di più, soprattutto in Premier League dove lo stanno osservando da quando lo ha lanciato Mourinho. Con lo Special One aveva una media di 52 minuti a partita calcolata su 26 gare tra Serie A ed Europa League. Con lo stesso numero di match, da quando è arrivato De Rossi, il minutaggio è sceso a 37.

Bove, però, non vorrebbe perdere tempo in panchina perché ha 22 anni e si sente in grado di poter dare il suo contributo. Da valutare se potrà darlo alla Roma oppure all’estero dove ci sarebbero alcune società interessate. Tra queste Everton Bournemouth. Il club di Liverpool diventerà presto di proprietà di Dan Friedkin e nasceranno una serie di sinergie che possono giovare anche ai giallorossi. Il passaggio di Bove in Inghilterra sponda Toffees, garantirebbe alla Roma di non perdere per sempre il talento nato e cresciuto a Trigoria.

Magari ci sarà la possibilità di riprenderlo dopo un periodo in Premier League, proprio come è accaduto a Scamacca. Un esempio di come potrebbe funzionare il filo diretto che unirà Roma Liverpool. Le due società lavoreranno e anche a livelli più bassi, scambiandosi calciatori giovanissimi per renderli più competitivi quando si approcceranno ai massimi campionati. Connessioni che si svilupperanno nei prossimi mesi. Per il momento la Roma sta conducendo il mercato a fari spenti.