Il Corriere dello Sport (R.Maida) – Lo strano ex ha dormito tutto il viaggio, cercando di rilassarsi nel tragitto tra i suoi ricordi. Lo strano ex è Juan Manuel Iturbe, uno dei nuovi Messi cresciuti con l’onore e la condanna di dover essere speciali. Iturbe è un calciatore della Roma ma per un anno e mezzo ha frequentato l’accademia del Porto, un club tradizionalmente rapido ad anticipare gli investimenti in Sudamerica. Preso per 5,5 milioni dal Cerro Porteno, la squadra paraguaiana che lo aveva allevato, Iturbe si è trasferito in Europa nell’estate 2011 convinto di essere pronto per il calcio dei grandi.
DIFFICOLTA’ – Invece gli andò male. A soli 18 anni, riuscì a malapena a debuttare nel campionato portoghese raccogliendo un totale di 6 presenze in prima squadra. Altrettante ne accumulò nel gruppo riserve, l’equivalente della nostra Primavera, in cui almeno si tolse lo sfizio di segnare un gol al Maritimo. E così nel gennaio 2013 decise di rischiare il rilancio in Argentina, nel River Plate. Operazione abbastanza riuscita, o comunque tale da spingere il Verona a chiederlo in prestito con diritto di riscatto. Il resto è storia romanista: Sabatini, che lo ha seguito nel primo campionato di Serie A, ha vinto il duello all’ultimo milione con la Juventus e se lo è portato a Trigoria, sperando di aver consegnato a Rudi Garcia l’attaccante dei sogni.
SOSPESO – Il sogno è durato poco, però. Un gol all’esordio in Champions, uno alla Juve, poi tanti infortuni e la fiammata contro la Lazio. Troppo poco, per evitare una separazione prima pensata (Genoa) e poi reale (Bournemouth) con biglietto di andata e ritorno senza gloria. Stasera Iturbe torna al Dragao e tutto sembra tornato come quando era un bambino e sperava di scalare l’Europa: Spalletti, costretto dalla lista dei 18 prevista per la Champions, potrebbe addirittura mandarlo in tribuna.