Corriere della Sera (G. Piacentini) – La Roma va a scuola di…arbitri. Visto il rapporto, che definire conflittuale è poco, con la classe arbitrale, i tanti episodi che in questa stagione hanno penalizzato la squadra e le molte reazioni scomposte da parte soprattutto di Mourinho, la società ha deciso di correre ai ripari. In che modo? Da alcune settimane, è stato ingaggiato come consulente esterno l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese.
Quarantacinque anni, già da un paio di settimane Calvarese “fa lezione” a Trigoria. Non solo alla prima squadra, composta da calciatori, staff tecnico e dirigenti, ma anche alle formazioni del settore giovanile e alla squadra femminile (in semifinale di Coppa Italia dopo la vittoria di ieri a Como per 3-0).
L’idea della dirigenza è di formare i propri tesserati e di prepararli alle situazioni di gioco, anche per avere un dialogo più consapevole con gli arbitri che in campo spiegano gli episodi: ad Orsato, ad esempio, che nel tunnel dello Juventus Stadium dice che sul calcio di rigore non esiste la regola del vantaggio, un calciatore più preparato avrebbe potuto rispondere con maggiore cognizione di causa.
Calvarese, che non avrà un ufficio a Trigoria, ha un doppio compito: da una parte analizzare gli episodi del match precedente e studiare quella successiva con staff tecnico, calciatori e dirigenza, dall’altra fare formazione sul regolamento e sull’utilizzo del Var.
Un altro obiettivo è rendere più consapevoli i tesserati rispetto a quello che succede in campo: se durante la partita ci sarà un episodio dubbio, l’allenatore, il dirigente o il calciatore che andranno a parlare davanti alle telecamere lo faranno dopo essersi confrontati con Calvarese, che spiegherà l’interpretazione dei fatti e del regolamento.