Corriere dello Sport (R.Maida) – Quel sinistro delicato, quel tocco fulmineo, quella naturalezza nei colpi: sono tre elementi che renderanno felici i tifosi della Roma. Per il resto è meglio aspettare, non siamo ancora ai livelli sperati, e poi questa non è una bella giornata e il gol non è servito a evitare la cacciata dalla Coppa Italia. Ma Patrik Schick si può concedere una piccola smorfia di soddisfazione, avendo finalmente creato speranza.
ECCOLO – Si è sbloccato all’Olimpico, per giunta sotto la Curva Sud che era abbastanza piena nonostante il freddo e il pomeriggio feriale. Magari è un segno. Come magari è positivo che abbia segnato quando in campo era già entrato Dzeko, in un onirico 4-2- 4 con il doppio centravanti e la coppia di esterni Perotti-El Shaarawy a spingere il Torino fino alla propria linea di fondo. Significa che la coesistenza tra gli attaccanti, in determinate circostanze, non è irrealizzabile. Basta evitino di intralciarsi, disinnescandosi a vicenda, come era accaduto sabato contro il Cagliari e in un caso anche ieri. Ma la strada intrapresa sembra giusta, come anche Di Francesco ha osservato dopo la partita.
CRESCITA – No, non è ancora lo Schick da 42 milioni che può alterare in bello la stagione della Roma. Il suo primo tempo anzi è stato un costellato di errori, di posizione e di palleggio, senza neppure un tiro verso la porta di Milinkovic Savic junior. Ma dopo l’intervallo, quando si è scrollata di dosso la tensione di un’altra serata improduttiva, si è messo in testa di salvare la squadra. E’ stato veloce e abile ad anticipare il portiere avversario, in occasione del colpo di testa finito sul palo. E’ stato furbo sul rigore, che non era clamoroso ma nemmeno immaginario. E’ stato vorace e preciso sul gol, approfittando della posizione regolare concessagli da Molinaro per restituire verve all’Olimpico. Poi Dzeko non ha centrato la porta di testa, sarebbe stato 2-2 e quindi sarebbero venuti i supplementari, ma questa è un’altra storia.
AMBIZIONE – Non segnava da aprile, Schick, se si eccettua l’Europeo Under 21 con la Repubblica Ceca. Anche l’ultima volta l’avversario era il Torino. Ma almeno lì ne uscì fuori un pareggio per la sua Sampdoria. Qui nulla, anzi: è stato un mercoledì amarissimo per i romanisti. Per festeggiare ci sarà modo la prossima volta: dopo tre partite di fila giocate da titolare Schick sembrerebbe destinato alla panchina allo Juventus Stadium. Ma adesso che ha ritrovato una buona autostima e una discreta condizione atletica, può essere la carta a sorpresa che scompagina i piani di Allegri, magari nel secondo tempo. In fondo è arrivato alla Roma dopo essere stato scartato dalla Juve. E non se n’è dimenticato.