La Gazzetta Dello Sport (M.Calabresi) – Per rendere l’idea, basta un dato: Alberto De Rossi ha vinto il suo primo scudetto da allenatore della Roma Primavera nel 2005. In quell’anno, l’Associazione Calcio Chiavari cambiò il suo nome in ASD Virtus Entella, ma per essere promossa dall’Eccellenza alla Serie D avrebbe dovuto attendere altre tre stagioni. Letta così, qualche anno dopo, per la Coppa Italia Primavera sembrerebbe l’epilogo più assurdo, ma nell’Entella che stasera metterà piede per la prima volta in uno stadio top non ci sarà niente di strano.
CACCIA AL SETTIMO – Un milione e mezzo di investimenti sul settore giovanile hanno portato il club a vincere due scudetti (Juniores Nazionali e Berretti, l’equivalente della Primavera per squadre di D e Lega Pro) e già l’anno scorso ad accedere alla Final Eight per il titolo Primavera. Dove a frenare la corsa dell’Entella fu proprio la Roma, che avrebbe poi vinto lo scudetto. Segnarono Ponce e Machin, due che stasera (20.45, Sportitalia, andata 1-1) non giocheranno perché hanno lasciato Trigoria: De Rossi, il cui contratto scadrà tra un anno, 12 mesi più tardi del figlio Daniele, è invece ancora alla guida della Primavera, e oggi cerca il suo settimo trofeo, dopo tre scudetti (2005, 2011 e 2016), due Supercoppe (2012 e 2016) e una Coppa Italia (2012). Sarebbe il terzo all’Olimpico, dopo la Coppa Italia 2012 (0-0 con la Juve dopo che la Roma, all’andata, fu la prima a vincere allo Stadium) e l’ultima Supercoppa, 4-0 contro l’Inter.
DUE FILOSOFIE – Sarà aperta solo la tribuna Tevere, ma De Rossi punta sul fattore stadio: «Negli ultimi anni ci ha dato una spinta – spiega a RomaTv –. Anche se ci giochiamo una volta l’anno e questa è la seconda, l’Olimpico è casa nostra. Stiamo benissimo, la squadra si è ritrovata dopo il momento negativo». Che, per la Roma, si traduce in sole 4 vittorie nelle ultime 8 partite di campionato, che ne hanno pregiudicato la qualificazione diretta alla Final Eight. Stessi punti dell’Entella, 52, ma ottenuti seguendo due strade: la Roma segna tantissimo (91 gol tra campionato e Coppa contro i 65 della squadra di Castorina, oggi privo di Da Silva squalificato), l’Entella prende meno gol (30 contro 39). In comune, ci sono i talenti (la Roma, all’ultima fase Elite Under 19, aveva Marchizza, Pellegrini, Frattesi e Tumminello; l’Entella chiede le parate al lituano Siaulys e i gol a Zaniolo, Puntoriere e Mota Carvalho, quest’ultimo a segno lunedì in B) e l’attenzione sulla crescita dei giovani. Sabina Croce, moglie del presidente Gozzi, aiuta nello studio i ragazzi che vivono nel convitto: «Lo scorso anno nessuno è stato bocciato, per me vale quanto la salvezza della prima squadra sul campo».