Il Mattino (P. Taormina) – Lotito e De Laurentiis due nomi sul tavolo li hanno messi: Lorenzo Casini, capo di gabinetto del Ministero della Cultura, e Gabriele Fava, ex commissario straordinario della vecchia Alitalia in amministrazione controllata. Ma sono ancora lontani da far convergere gli undici voti necessari nell’assemblea che si terrà venerdì 25 febbraio, per eleggere il presidente della Lega Calcio.
Ecco, per Lotito e De Laurentiis, serve una presidenza forte che non strizzi l’occhio ad accordi con la Figc dopo poco (una delle accuse che vengono mosse a Dal Pino), che invochi la massima autonomia della Lega contro intromissioni e contro iniziative che mettano in discussione il ruolo centrale, anche economico, della serie A nel calcio e nello sport italiano. Uno dei temi caldi, inoltre, è il cosiddetto indice di liquidità che ha già bloccato il mercato di gennaio della Lazio ma che il presidente della Figc, Gravina, vorrebbe più severo già da questa estate (e come dargli torto): chi non lo rispetta, rischia la non ammissione al campionato. Insomma, l’equilibrio tra entrate e uscite sarebbe un requisito per l’iscrizione alla serie A. E qui i club alzano un muro.
Non è semplice, ma Lotito non ha ancora smesso di cercare una figura che risponda a questo identikit. Anche perché le proprietà americane della serie A sono pronte a fare cartello per trovare loro il nome del presidente della Lega Calcio. D’altronde, Luca Percassi, ad dell’Atalanta, l’ultimo club a stelle e strisce, è stato eletto vice presidente da poco ed è al lavoro per far convogliare i consensi avuti poche settimane fa anche su una figura di alto profilo. E pare che Atalanta, con Milan, Roma, Fiorentina, Bologna, Genoa, Spezia e Venezia vogliano puntare ancora sul numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi.
La terza assemblea per la scelta del presidente verrà convocata per venerdì prossimo. Ora si passa ad undici preferenze e il gruppo che punta sul numero 1 di Confindustria, Carlo Bonomi, è particolarmente attivo. L’iniziativa è stata portata avanti da Scaroni del Milan. Lotito e De Laurentiis hanno alzato un muro sul nome di Bonomi ed è difficile trovare una unanimità attorno al presidente di Confindustria