Corriere della Sera (A.Bocci – M.Colombo) – La Lega Serie A usa il pugno di ferro e sul taglio degli stipendi dei calciatori trova una compattezza che su altre parti, per esempio, non c’è. 19 società hanno approvato la linea dura: tagli del 17% se si tornerà a giocare, del 33 se la stagione fosse finita qui. Il ventesimo, Agnelli, non ha votato visto che la Juventus aveva raggiunto già un accordo in casa. L’AIC, presa in contropiede, ribatte: “E’ una proposta vergognosa e irricevibile“, le parole di Umberto Calcagno, il vicepresidente del sindacato. Ogni club adesso dovrà trattare, magari al ribasso, con i rispettivi giocatori. Almeno 4 o 5 società avevano iniziato a trattare l’argomento. Ancora l’AIC: “Il comportamento delle Leghe è incomprensibile. La volontà, neppure implicita, di voler riversare sui calciatori, mettendoli in cattiva luce, l’eventuale danno economico, fa riflettere sulla credibilità imprenditoriale di chi dovrebbe traghettare il sistema calcio“.