La Gazzetta dello Sport (A.Gozzini) – Il calcio ragiona su come riuscire a sostenersi, a maggior ragione se l’ipotesi di non tornare a giocare si concretizzasse. Le proposte che la Lega ha raccolto dai club saranno sintetizzate e restituite alle società e soprattutto alle Federazioni in un documento strutturato. La FIGC lo riceverà già domani e sarà il passo ufficiale per arrivare poi sul tavolo del Governo. Una o più leggi dello stato eviterebbero singole contrattazioni, come quella sulla possibile sospensione (o taglio) degli stipendi nel periodo di inattività dei calciatori. L’AIC, come sindacato di categoria, è soggetto politico: non potrebbe imporre decisioni ma dettare una strategia comune. I club e la Lega confidano piuttosto in una direttiva UEFA, uguale per tutti i paesi. In un secondo momento si discuterà dell’ammontare, specie se dalla sospensione si arriverà a trattare tagli veri e propri: da calcolare in base al periodo di inoperosità, o se il campionato non dovesse riprendere, in base alle partite non giocate. In questo caso sarebbe interessato il 25-30% dello stipendio.