Si rompe il silenzio sulla condizioni di Leandro Castan; il difensore giallorosso dovrà operarsi alla testa.
Stabilita la natura del problema, i medici che hanno visitato Castan hanno deciso insieme al calciatore di ricorrere ad un’operazione chirurgica, per evitare che il problema si possa ripresentare in futuro. «Sebbene il cavernoma – prosegue il comunicato – non rappresenti una minaccia per la vita del calciatore, che è attualmente in perfette condizioni fisiche, rimane il rischio di un nuovo episodio. Al termine dell’iter diagnostico, in accordo con lo staff medico e la società, il calciatore risolverà definitivamente il problema sottoponendosi, nei primi giorni di dicembre, ad intervento neurochirurgico al fine di poter riprendere regolarmente l’attività sportiva agonistica».
Proprio la seconda parte del comunicato racchiude le due notizie più importanti per l’uomo prima e per il calciatore poi: 1) Castan non è in pericolo di vita; 2) l’intervento chirurgico è finalizzato al suo ritorno in campo, con i tempi e i modi che prevedono operazioni di questo tipo. Se Castan non avesse fatto il calciatore avrebbe potuto evitare l’operazione sottoponendosi alle terapie. Non è il primo caso nel mondo del calcio. In passato è capitato a Marco Zanchi – una stagione alla Juventus e una carriera di buon livello in serie A – che nel 2003 fu operato e poi tornò a giocare con la maglia del Vicenza. Un precedente che lascia ben sperare. Appena si è diffusa la notizia dell’operazione, Castan è stato sommerso da migliaia di dimostrazioni d’affetto da parte dei tifosi da ogni parte del mondo: #dajeleo e #forzaleo sono gli hashtag più utilizzati da chi ha voluto mandargli un messaggio d’incoraggiamento per non lasciarlo mai solo.
Il Corriere della Sera – G. Piacentini