La Gazzetta dello Sport (N.Berardino – E.Bergonzini) – Un filo nero percorre l’Europa con l’immagine di Anna Frank. In Germania, a Düsseldorf, sono apparsi fotomontaggi, con la maglia dello Schalke, della ragazzina uccisa dai nazisti nei campi di concentramento. Una triste imitazione del precedente di Roma di poco più di una settimana fa. Quando durante la gara col Cagliari alcuni ultrà laziali hanno tappezzato le barriere divisorie della curva Sud con adesivi antisemiti, tra cui quelli di Anna Frank con la maglia della Roma. E nei giorni successivi, in coincidenza con i turni infrasettimanali di Serie A e B, tra le tante dichiarazioni di condanna dell’antisemitismo da parte del mondo del calcio sono però arrivati inquietanti segnali da alcune frange di varie tifoserie di connotazione di estrema destra. La novità della lettura di un passo del Diario di Anna Frank prima della partita (disposizione della Figc) ha avuto atti di dissenso. Nella curva della Roma così come a Bologna ancora gli ultrà laziali. A Verona e pure ad Ascoli dove gli ultrà locali sono entrati allo stadio solo dopo la lettura del Diario. Domenica a Latina, per la gara di Serie D contro il San Teodoro, altre offese ad Anna Frank. Già dal minuto di raccoglimento per la memoria dell’Olocausto, gli ultrà del Latina hanno intonato cori fascisti, accompagnati da saluti romani.
INDAGINI – A Düsseldorf, il caso è finito sotto l’osservazione della sicurezza nazionale. I primi sospetti sono caduti sugli ultrà del Borussia Dortmund, rivali storici di quelli dello Schalke. In particolare su un ultrà di estrema destra del Borussia Dortmund. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato il primo a pubblicare le foto delle figurine di Anna Frank sui social e lo ha fatto con commenti ironici. La polizia non esclude che si tratti dell’iniziativa di un singolo che ha pensato di copiare quanto fatto da altri ultrà, come quelli della Lazio. Ma è anche vero che gli inquirenti stanno valutando a fondo le implicazioni politiche nel contesto di una tifoseria, quella appunto del Borussia Dortmund, che, come scrive il Rheinische Post, annovera tra i suoi ultrà elementi della destra estremista e neonazista. La notizia, apparsa su un portale della Ruhr (Ruhrbarone) ha di fatto spaccato in due i mass media tedeschi: da una parte chi, come la Bild, ha deciso di pubblicarla condannando l’episodio, dall’altra chi, come Kicker, ha scelto di non parlarne per non dare ulteriore visibilità agli antisemiti. Su Facebook, una pagina di un gruppo politico di estrema sinistra della Ruhr ha pubblicato un post col quale chiede alle forze dell’ordine di far luce su quanto successo e agli utenti di mandare più notizie possibile per aiutare le indagini.
ALLERTA – La situazione è di massima allerta anche in vista del derby Borussia Dortmund – Schalke 04 in programma il 25 novembre. Di certo né l’opinione pubblica né le forze dell’ordine in Germania prendono sottogamba i fatti di Düsseldorf: ha fatto scalpore la recente denuncia del presidente del Makkabi tedesco Aron Meyer secondo cui, ogni mese, l’associazione sportiva ebraica subisce non meno di quattro episodi di stampo razziale. A settembre i giocatori della Germania, al termine della gara di qualificazione mondiale di Praga contro la Repubblica Ceca, si sono rifiutati di andare, come di consueto, a salutare i tifosi tedeschi, perché dal settore ospiti erano stati intonati alcuni cori di stampo nazionalsocialista. Ieri, di Anna Frank si è parlato in Germania, anche per un’altra iniziativa rivelatasi una gaffe: la Deutsche Bahn voleva intitolare 25 treni ad altrettanti personaggi famosi nella storia del Paese, «per onorarne la memoria e mantenere acceso il ricordo». Uno avrebbe dovuto portare il nome della ragazzina ebrea divenuta il simbolo delle atrocità dell’Olocausto, senza pensare ai treni piombati con cui nel Terzo Reich venivano trasportate le vittime destinate ai campi di sterminio.