Corriere dello Sport (R. Maida) – È stato un raptus. Quando si è sentito attaccato alle parti intime da Berardi, Marash Kumbulla ha visto nero per quel secondo che distingue il bene dal male. E ha agito nel modo peggiore, causando rigore e rosso con un calcione che avevano visto tutti tranne l’arbitro Fabbri e i suoi collaboratori. Nella sua giovane carriera, Kumbulla non era mai stato espulso.
A fine partita Kumbulla, mortificato, si è scusato con i compagni, che hanno apprezzato. Mourinho invece non ha preso molto bene l’episodio, che ha inciso non poco sulla sconfitta. Sono dinamiche comprensibili.
Ma il ragazzo non vorrebbe che l’opinione pubblica gli appiccicasse sulla maglietta la lettera scarlatta del picchiatore. O dello stolto. La verità è che con Berardi c’erano dei precedenti. Non soltanto in questa partita. I due già si erano beccati in passato. E Kumbulla, pur consapevole dell’errore, si domanda come mai il calcetto di Berardi non sia stato sanzionato, al contrario della sua reazione scomposta. La squalifica non sarà inferiore a due giornate.