Il Tempo (A. Austini) – Si erano abituati bene con Totti, Pjanic e Kolarov. Ora i romanisti hanno perso ogni speranza quando l’arbitro fischia un calcio di punizione nei pressi dell’area. Nessuno segna più e chi ci sta provando con maggiore insistenza da inizio stagione, Lorenzo Pellegrini, non ci avvicina neppure.
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Idem i compagni. Nella sua carriera divisa tra Roma, Sassuolo, Under 21 e nazionale maggiore Pellegrini ha calciato verso la porta 35 punizioni da varie angolazioni e distanze: quasi la metà, 14 sono finite sulla barriera, 6 volte il portiere ha parato il tiro, 3 volte la palla è finita a lato, 8 sopra la traversa, altre 3 è stata respinta in area. Gol? Uno, in Sassuolo-Rapid Vienna ma con deviazione della barriera. Nel corso dell’attuale stagione ci ha provato 13 volte e solo in due occasioni c’è stata una parata, facile, del portiere. Le altre tutte respinte o finite fuori dallo specchio.
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Non sono, insomma, numeri di uno specialista. Ma non lo sono neppure quelli di Veretout, che ha segnato una sola volta alla Lazio su 20 tentativi in carriera, di cui 7 con la Roma. Pedro? I dati Wyscout ne riportano appena 3. E non ha fatto meglio Mkhitaryan, che alla Roma ha calciato una sola punizione e ne ha provate altre 11 segnando solo un gol in nazionale.