La Repubblica (M. Pinci) – Il rischio, quando si parla criticamente dei calendari, è di avere la memoria corta. Soprattutto se lo sfogo arriva a caldo, con addosso lo stress di una partita tesissima. Se poi fra due giorni c’è la sfida Lazio-Roma, meglio (per tutti) mettere le mani avanti. Il derby degli alibi preventivi l’ha aperto Maurizio Sarri, lamentandosi di dover affrontare la Roma al termine della settimana di Champions. Ma entrambi hanno dimenticato il passato recente. Anche recentissimo.
Basta tornare a sabato 28 ottobre, dunque appena due settimane fa. In Spagna si giocava Barcellona–Real Madrid, giusto quattro giorni dopo il match dei blancos e tre dopo quello dei blaugrana in Champions. Entrambe in coppa avevano vinto soffrendo, 2-1, stesso punteggio con cui poi si sarebbe imposto il Madrid nel Clasico, la partita più attesa di Spagna e forse d’Europa. Collocata comunque alla fine di un turno di coppe. In fondo in quel weekend si giocò anche il derby di Manchester: 3-0 per il City che aveva giocato il mercoledì, 24 ore dopo lo United. Il problema è che i weekend senza coppe sono pochissimi e l’Italia è forse il campionato che ha più confronti diretti, con 8 squadre in lotta per i primi 4 posti. In fondo, il calcio è cambiato e dal 2024 con il nuovo format delle coppe europee sarà anche peggio. Tanto vale iniziare ad abituarsi.