La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Alla fine il ritornello è più o meno sempre lo stesso. L’atteggiamento, individuale ma anche di squadra. Così se una settimana fa Mourinho aveva sottolineato la mancanza dei “banditi” adesso ci va anche giù più pesante. “Qui c’è gente che non ha neanche una grande storia in Europa e gioca queste partite in modo superficiale. Sono sempre gli stessi, giocatori che interpretano la partita a modo loro. Gente che ha poca responsabilità, che non ha voglia di dire “io sono qui e gioco sempre”. Qualcuno stavolta ha perso un’occasione”.
E poi la bordata: “Da oggi se qualcuno mi chiederà perché gioca poco gli risponderò che giocherà solo quando gli altri saranno morti”. Nel mirino di Mourinho ci finiscono alcuni giocatori, ad iniziare da Aouar (ma anche Celik), assolutamente impresentabile. “Non voglio parlare dei singoli, ma di giocatori in generale. Io ho giocato 150 partite di Champions, c’è gente che in Europa si è appena affacciata e gioca con superficialità. Abbiamo fatto una prestazione anche sufficiente per vincere, le occasioni per chiuderla le abbiamo avute, ma è la prestazione che è globalmente insufficiente. Se questi giocatori pagheranno? Quello se lo può permettere Guardiola, io no. Io posso solo martellare e sperare che l’atteggiamento cambi”.
Ora non resta che sperare nel Servette, che deve andare a vincere in casa dello Slavia. “Può succedere, perché no? – dice Mou – So che faranno una partita seria, vera. E il playoff non lo vedo come un dramma, Magari i nostri tifosi sono anche felici, c’è sempre l’emozione di giocare contro una squadra forte che scende dalla Champions. Lo stadio sarà pieno, la gente si divertirà. E magari per noi sarà anche una motivazione extra per giocare una partita migliore di questa”.