In casa Lazio è il giorno della presentazione di Igor Tudor. Il nuovo tecnico biancoceleste, arrivato nella Capitale in seguito alle dimissioni di Sarri, ha risposto alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa a Formello. Queste le sue parole riportate da lalaziosiamonoi.it ed eurosport.it: “Ho scelto la Lazio perchè è una squadra importante, ci sono pochi allenatori al mondo che non accetterebbero la Lazio. Qui la figura dell’allenatore è importante, visto da fuori qui c’è un progetto: c’è l’appoggio del club, ci sono le strutture, c’è una buona squadra. Non sono un sergente di ferro, è una brutta descrizione. Poi, come diceva il presidente, ci vuole carota e bastone. Ma qui i ragazzi sono disponibili, hanno voglia di fare. Allenare in Italia è più facile perché c’è grande cultura del lavoro tra i giocatori”.
Sull’esordio
“All’inizio abbiamo subito partite difficili, ma a me piace partire così contro la Juventus, poi il derby. Dobbiamo credere nel sacrificio, nel sudore. Poi la differenza la fanno i giocatori, la loro voglia, la loro qualità. Penso che si possa far bene con questo organico. La lunghezza del contratto non mi interessa: se lavoro bene vado avanti, se non lavoro bene posso anche andare a casa domani. Vivo di presente, e vivo di lavoro”.
Il quinto posto è possibile?
“Su questo non posso esprimermi, le posizioni sono virtuali”.
Si aspettava una chiamata della Lazio? Qualcuno le ha parlato del derby?
“No, nessuno ha parlato di derby. Per me le partite sono tutte uguali, poi è normale che il fatto che arrivi tra poco porti emozione e non vedo l’ora di provare queste emozioni, ma prima abbiamo due partite dure contro la Juventus” .