Lazio, De Martino (resp. comunicazione): “La conferenza di Garcia? Più che uno show è stata una pagliacciata. Siamo arrivati al derby in un momento sfavorevole”

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Il responsabile della comunicazione della Lazio Stefano De Martino è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per fare un bilancio della stagione biancoceleste. Queste le sue parole: “Prima di arrivare alle considerazioni di ieri sera, farei un salto indietro a prima della finale di Coppa Italia. Abbiamo avuto una settimana particolare anche in termini di comunicazione, in riferimento alle polemiche più o meno giornalisticamente approvabili sullo spostamento della coppa. È stato un gravissimo danno che la Lazio ha avuto, a ridosso di un derby che per noi valeva molto – le sue parole -. La squadra è arrivata col fiato corto e con qualche infortunio rimediato. Giocarlo il 7 giugno a campionato finito avrebbe avuto un altro peso sulla nostra stagione. La Lazio è arrivata a giocarsela in un momento sfavorevole, per giunta dovendosi sorbire le polemiche di qualcuno. Io di caz***e ne ho sentite tante in quella settimana. Con i se e con i ma non si va lontano è chiaro, ma sicuramente abbiamo subito un danno. Giocandola tra una settimana sicuramente avremmo avuto un’altra condizione”. De Martino è poi tornato sulla conferenza stampa di Garcia prima del derby: “Poi c’è stata la conferenza stampa pre derby. Noi a Formello abbiamo mantenuto una linea pacata, in virtù anche delle sollecitazioni ricevute di non alzare gli animi. A tal proposito, ho cercato di non far riferimento proprio alle questione dello spostamento del derby. Dall’altra parte abbiamo invece sentito dichiarazioni abbastanza forti con domande pilotate ad arte. Poi si gioca la stracittadina, vinta dalla Roma e non entro nel merito del commento tecnico. Anche nella conferenza post derby abbiamo avuto l’ammissione proprio da parte di Garcia che quelle parole facevano parte di uno show per far pressione sulla squadra avversaria. Di conseguenza quella conferenza aveva poco di giornalistico. Mi è sembrata anche una mancanza di rispetto nei confronti dei colleghi. Più che uno show è stata una pagliacciata e mi dispiace perché ho massimo rispetto per tutti i colleghi. L’atteggiamento di Garcia non mi è piaciuto, ho aspettato per poterlo dire per non fare troppa polemica. Ripeto, è stata una pagliacciata mediatica. Io non sono per questo tipo di sistema”. Sulla gara contro il Napoli: Poi arriviamo alla gara di ieri. Io metterei una targa qui a Formello anche per la partita del San Paolo. Ne abbiamo tante dei derby ma credo che l’impresa di ieri merita un ricordo particolare. Credo che Onazi sia stato posseduto da Messi nella notte che ha preceduto la sfida del San Paolo. Ha fatto una cosa incredibile con una velocità pazzesca. Anche se Higuain avesse segnato il rigore, la squadra dava la sensazione di potercela fare, come ha detto lo stesso tecnico biancoceleste. Lo avevo detto in estate: questa è la miglior Lazio da quando sono in questa società. Grazie anche ad un allenatore che è stato anche deriso da qualcuno appena è arrivato, ma poi ha dimostrato già in ritiro il suo valore. La Juve ha una forza che ti uccide sul campo, ma la Lazio ha una coralità che le ha consentito di giocare il calcio migliore in Italia. Complimenti a Pioli e alla dirigenza che lo ha scelto”.

Il responsabile della comunicazione ha poi parlato del preliminare di Champions League: Vedremo chi capiterà al preliminare di Champions, ma se vuoi stare a questi livelli non devi temere nessuno. Sarà bello tornare a sentire quella musica che ci sarà, da quello che mi dicono, anche nelle due gare del preliminare. Abbiamo raggiunto la vittoria in un campo importante come il San Paolo e contro un grande Napoli”. Sui “torti” arbitrali ha poi aggiunto: “Credo che questa stagione abbia segnato un cambiamento, con tutto il rispetto, la Lazio ha avuto un atteggiamento nel rispetto delle regole, ma ha sottolineato determinati fatti. Oltre a quello che avviene davanti alle telecamere, c’è un mondo che non è sotto i riflettori, dove va mantenuto un certo equilibrio. Pioli disse una cosa dopo Lazio-Inter e parlò anche il ds Tare. Dopo quel tipo di sottolineatura scoppiò un putiferio, qualcuno ci definì “piagnoni”, detto alla romana. Ci sarà molta più attenzione nel futuro e si stanno facendo delle riflessioni a livello di Serie A. Sorrido davanti a questo giudizio, questa società è rispettosa delle regole. E’ una patente che noi ci vogliamo dare, credo anche la gente laziale la voglia avere. Voglio puntualizzare che non c’è stato nessun alterco fra Pioli e Garcia. L’allenatore della Roma non ha mancato di rispetto al tecnico laziale. C’è stato un incontro dove si sono detti delle cose che hanno espresso anche davanti alle telecamere. Chi ha messo quelle dichiarazioni ha voluto alimentare la polemica nel post derby. Io non faccio discorsi riguardo il secondo posto. E’ andata così, la Lazio ha giocato il calcio più bello. Poteva fare di più? Forse. Ha fatto alcuni passi falsi.  La partita con il Cesena mi ha fatto ribollire il sangue”.

Una considerazione poi sulle magliette dei giocatori della Roma dopo il derby: “Non so se il Viminale si sia infastidito, noi non lo sappiamo. E’ chiaro che dà fastidio. La goliardia del derby piace moltissimo. Mi piace lo sfottò, perché crea il clima giusto. Però quando si scade in atteggiamenti oltre una sottile linea rossa, i giudizi cambiano. Comprendo l’arrabbiatura dei tifosi laziali. Però sono più infastidito dal modo artefatto su cui si è costruito il pre partita che quanto è accaduto dopo. La deriva di qualcuno che vuole calcare più la mano può portare a giudizi non positivi. C’è chi ha detto che ha usato pretattica in conferenza stampa, le volte successive allora è meglio fare le conferenze durante una cena”. Infine su Lotito: Ieri sera abbiamo fatto le cinque e mezza ed era presente anche il presidente. Ci ha detto che dobbiamo lavorare subito senza perdere tempo. E’ tarantolato in questo senso, perché sta costruendo un percorso. La Lazio ha vinto di più in questi ultimi cinque anni a livello di trofei di Fiorentina e Roma. C’è un percorso che si sta evolvendo, che non è assolutamente terminato”

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