Corriere dello Sport (P. Guadagno) – Non segnava dal match con la Cremonese. Era il 30 settembre: quasi un mese fa. Cinque gare senza lo straccio di un gol, dopo il tris confezionato nelle prime 4 giornate. Lautaro è tornato a fare centro proprio nella notte italiana tra venerdì e ieri, solo che c’è riuscito con la maglia dell’Argentina.
Il suo è stato il primo sigillo del comodo 3-0 con cui la Seleccion ha “regolato” in amichevole l’Honduras. La prestazione del Toro, però, non si è limitato alla rete (la decima nelle ultime 14 uscite con la sua nazionale), peraltro tipica del suo repertorio da centravanti d’area di rigore: nei 45’ in cui è rimasto in campo, infatti, ha partecipato alla manovra, ha messo in mostra alcune giocate e, per l’ennesima volta, ha convinto la critica del suo paese. Che non prende nemmeno in considerazione di mettere in discussione il suo ruolo di titolare in vista del Mondiale in Qatar. Ora, insieme agli altri nazionali argentini, lo attende un’altra amichevole con la Giamaica e poi potrà tornare da Inzaghi.
E la speranza del tecnico nerazzurro è chiaramente quella di ritrovare un Toro ricaricato, pronto ad incornare la Roma alla ripresa. L’astinenza dell’argentino è coincisa con l’assenza di Lukaku. E il doppio stop, rispettivamente dal tabellino e dal campo, ha inevitabilmente inciso nelle fortune interiste, visto che in queste 5 gare sono arrivate ben 3 sconfitte: Milan, Bayern e Udinese.
È ancora un Toro sulle montagne russe. Come l’ultima Inter, del resto. La Roma, alla ripresa, è l’opportunità per rimettersi in carreggiata. Non si può dire, però, che la squadra giallorossa sia il suo bersaglio preferito. In 8 incroci, infatti, l’ha “castigata” soltanto una volta, l’ultima, sigillando il 3-0 di San Siro dello scorso 23 aprile. D’altro canto, però, non ha mai perso, mettendo insieme 3 vittorie e 5 pareggi.