La Gazzetta dello Sport (E. Esposito) – L’apertura è di quelle importanti e arriva dall’alto. Ieri il presidente della Figc Gabriele Gravina, subito prima di festeggiare i tanti premi ricevuti dagli azzurri ai Globe Soccer Awards di Dubai, è tornato a parlare di obbligo di vaccino per i calciatori. “Il 97-98% dei nostri atleti è vaccinato, stiamo accelerando con la terza dose ma forse dobbiamo valorizzare meglio l’idea di un super green pass a livello di gruppo e di spogliatoio, ci stiamo ragionando“.
Il governo ha infatti previsto l’obbligo di green pass rafforzato (quindi di vaccinazione o di certificato di guarigione nei precedenti sei mesi) per chi usa palestre, piscine e per gli sport di squadra al chiuso. Inevitabile che rientrino in questo gruppo anche gli spogliatoi tanto che Gravina stesso utilizza, non a caso, proprio la parola “spogliatoio” nel trattare l’argomento.
L’obiettivo dei vertici del pallone è chiaro e il presidente, ai microfoni di Sky Sport, lo ribadisce: “Il calcio non può fermarsi, è linfa per almeno dodici settori diversi e importanti per l’economia del nostro Paese. Dobbiamo stare più attenti, vorrei confrontarmi con i nostri scienziati perché possano indicarci una strada da percorrere per arrivare alle condizioni ideali“.
Da quando è stato approvato l’ultimo decreto, la Federcalcio è in costante contatto con il Dipartimento per lo Sport per trovare la soluzione migliore per tutelare la salute e allo stesso tempo i campionati. Si sta parlando anche di una deroga per le attività di interesse nazionale o per i soli professionisti (calcio fino alla Serie C, basket di Serie A), ma dalle parti di Palazzo Chigi questa possibilità convince poco, soprattutto perché rischierebbe di non essere un buon esempio per il resto degli italiani in un momento in cui i contagi continuano a salire.
Per questo l’apertura di Gravina a quello che di fatto sarebbe un obbligo vaccinale per i calciatori ha tanto valore. Del resto il presidente federale non è mai stato contrario a questa possibilità. Ne aveva parlato a luglio, ci era tornato a fine novembre affrontando il tema dei giocatori no vax e adesso, con un decreto ancora da definire, prova a dare l’ennesima spinta. Il tempo c’è e ne servirà parecchio per trovare una quadra che convinca il governo senza scontentare troppo lo sport italiano. I provvedimenti su palestre e spogliatoi entreranno in vigore il 10 gennaio, le linee guida sono attese per la fine di questa settimana o più probabilmente l’inizio della prossima.