Largo a Borja, il “soldato” senza macchia

Corriere dello Sport (G. Marota) – Borja Mayoral è nato a Parla e probabilmente conosce bene il valore delle parole. Quando “parla”, lo fa con cognizione di causa: “Che attaccante sono? Faccio gol, ma svario anche fuori dall’area di rigore. Aiuto la squadra con gli assist, sono una punta di movimento“, disse il giorno della presentazione in giallorosso. Tutto vero. “Io non mi considero il rimpiazzo di Dzeko” aggiunse poi, facendo capire che non sarebbe stato un altro Schick o Kalinic.

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Un calciatore che ha già la Champions League in bacheca ed è considerato un pupillo di Zidane (“Segna ogni volta che tira“) avrebbe forse poco altro da dimostrare. Eppure Roma l’ha messo subito in discussione etichettandolo come “non adatto” al gioco di Fonseca. Finché il campo non s’è pronunciato: 20 presenze, 8 gol e 5 assist. 

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Mayoral ha esultato tanto quanto Dzeko che ha le sue stesse presenze ma una media peggiore a causa dei 393 minuti in più sul terreno di gioco. Nonostante i dati favorevoli, però, non ha mai vinto un ballottaggio con il bomber di Sarajevo: ha giocato dall’inizio per turnover, oppure per indisponibilità o punizione di Dzeko. Contro il Verona cercherà di farsi trovare pronto. Ripartirà dalla doppietta di sabato e da quell’abbraccio prolungato con Pellegrini al triplice fischio.

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